Bologna, 28 giugno 2025 – Le Due Torri si sono tinte di arcobaleno per il Rivolta Pride 2025, la manifestazione Lgbtqia+ che, per il quinto anno, ha percorso le vie del centro storico con un corteo colorato da 30mila persone. Questo è il numero delle persone presenti oggi, secondo l'associazione autogestita Rivolta Pride, che ha organizzato l’evento che ha animato questo pomeriggio caldo e afoso dai Giardini Margherita fino al parco della Montagnola.
La partenza del corteo della marea arcobaleno alle 17.10 circa, con uno striscione in solidarietà al Budapest Pride ad aprirlo e una dimostrazione fatta dagli attivisti alle porte del Cassero di porta Santo Stefano, ex casa di Atlantide. Da un lato le bandiere della Palestina e dall’altra quella transfemminista. Nella parata, presenti anche l’assessore Michele Campaniello, l’assessora regionale Simona Larghetti e la vicesindaca Emily Clancy.

Già dalle 15.30 un fiume di persone – tra giovani, adulti, bambini e famiglie, attivisti e associazioni – riempiva l'area verde di concentramento, con bandiere, striscioni e cartelli. Che sostengono l'amore libero e l'uguaglianza, la rivalsa dei diritti per le unioni civili e l'autodeterminazione sessuale di genere. Ma al centro delle rivendicazioni, anche il diritto all'abitare, welfare inclusivo e il sostegno al popolo palestinese: hanno sventolato, infatti, i colori e le bandiere della Palestina, in opposizione al genocidio sulla Striscia di Gaza, mentre le voci gridavano 'No pride in genocide'. Messaggi e cartelli di scherno contro il Ddl sicurezza e il riarmo.
Sette i carri che, a suon di musica, hanno sfilato per la città, passando da via Santo Stefano, poi via Dante, viale Giosuè Carducci in direzione Nord fino all’incrocio con via Irnerio. Aprifila Rivolta Pride e Cassero, con a seguito il trenino delle famiglie arcobaleno, i carri di Mit, Red e Lesbiche in Rivolta. A chiudere il serpentone un carro incentrato sul cambiamento climatico.
L’intero percorso è stato lungo poco più di 3 km.
Nel Parco della Montagnola poi interventi politici conclusivi, intermezzati dalle pe rformance del coro Komos e di Freek House, Boloroom e Brigate Rosa. Poi, da programma, Exdynamo con musica di Pattin3 dj e a seguire, Defatiqueer, con il dj palestinese Falafel.
Il Pride in tutta Italia e all’estero
Il Pride bolognese varca i confini locali e nazionali, raggiungendo quello di Budapest: nella capitale ungherese, infatti, “tantissime nostre compagne sono lì in questo momento – conferma Camilla Ranauro, Rivolta Pride –. C’è una delegazione italiana molto grossa: siamo lì, perché vogliamo essere al fianco anche delle compagne ungheresi che stanno subendo una pressione da parte del governo di Orban, amico del governo Meloni, incredibile. Il Pride è a rischio, perché non è stato organizzato dal governo. Non sappiamo come si comporterà la polizia, quindi siamo in costante contatto con le nostre compagne lì, che stanno stabilendo il diritto di manifestare come comunità Lgbt in maniera libera e autodeterminata”.
Sono 6 i cortei in Italia in contemporanea con quello di Budapest. Le città coinvolte sono Bologna appunto e poi Bolzano dove ha debuttato il Südtirol Pride, Milano, Salerno e Sassari. A Ragusa si terrà invece domani.