Roberta Catalina morta a 25 anni in un incidente alla rotonda

La ragazza romena era arrivata da un mese in città assieme al cugino di 19 anni per cercare lavoro. Il ragazzo è ricoverato in ospedale

La municipale sulla scena dell'incidente

La municipale sulla scena dell'incidente

Bologna, 30 ottobre 2019 - Roberta Catalina era arrivata un mese fa a Bologna, per cercare lavoro. Aveva 25 anni, speranze e sogni da coltivare in Italia. Aveva lasciato casa sua a Craiova, in Romania, assieme al cugino Robert. Che adesso, dal suo letto nel reparto di Ortopedia del Maggiore, non fa che chiedere di lei. Non lo hanno ancora informato che la ragazza è morta. La vita di Roberta si è spezzata l’altra notte, intorno all’una, alla rotonda Benedetto Croce, in zona Casteldebole (video). La ragazza era al volante di un’Alfa, sul sedile del passeggero era seduto il cugino, di 19 anni (foto). "Non so cos’è successo. Ricordo solo il buio e poi l’ambulanza che mi portava via", racconta Robert sotto choc.

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Stando a quanto ricostruito dalla municipale, intervenuta per i rilievi dell’incidente, l’auto su cui viaggiavano i due cugini arrivava da viale Togliatti: all’altezza della rotonda, forse per un colpo di sonno o una distrazione, la ragazza ha perso il controllo della macchina che ha sbandato prima contro un cordolo e poi è stata sbalzata contro un muro di contenimento.

La venticinquenne è morta sul colpo. Lo schianto contro il muro le è stato fatale. Per estrarre il suo corpo sono dovuti intervenire i vigili del fuoco, che hanno tirato fuori dall’abitacolo anche Robert. Ferito, ma non in pericolo di vita, il ragazzo è stato trasportato d’urgenza al Maggiore dai sanitari del 118. Nell’incidente ha riportato diverse fratture. "Io e mia cugina siamo arrivati a Bologna un mese fa, per cercare lavoro. Avevamo preso in affitto due stanze, io stavo cercando nel campo dell’edilizia, un impiego come manovale", racconta, in un inglese stentato, mentre chiede alle infermiere notizie sulla sua Roberta, che non c’è più.

E lui, adesso, è solo, a 19 anni, in un paese straniero, ad affrontare un lutto tremendo, bloccato in un letto di ospedale. La municipale sta lavorando per rintracciare i parenti dei due ragazzi in Romania, perché il riconoscimento del corpo di Roberta non è ancora stato effettuato. Poi ci saranno le lunghe e costose trafile per riportare la salma in patria, per il funerale e la sepoltura. Una tragedia nella tragedia di una ragazza che era arrivata a Bologna nella speranza di una vita migliore, di un lavoro e un futuro. E a Bologna ha trovato invece soltanto la morte sull’asfalto reso viscido dall’umidità di una notte d’autunno.

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