Roger Pizzi, morto sul campo per infarto. Indagine sui test sanitari

Inchiesta della Procura: carabinieri al lavoro su idoneità sportiva annuale e cartella medica

Roger Pizzi aveva 22 anni

Roger Pizzi aveva 22 anni

Bologna, 26 marzo 2019 - La Procura ha aperto un’inchiesta per far luce sulle cause della morte di Roger Pizzi, il calciatore di 22 anni stroncato da un malore domenica pomeriggio, mentre giocava sul campo di Argelato.

Quando, all’ottavo minuto del secondo tempo, il centrocampista della Polisportiva Argelatese si è accasciato al suolo, è stato subito soccorso dai dirigenti della squadra, corsi in mezzo al campo con il defibrillatore. Gli stessi, al telefono con il 118, nell’attesa che in via Fratelli Cervi arrivasse l’ambulanza, hanno tentato anche un massaggio cardiaco.

A nulla è valso il loro impegno, né quello dei sanitari che per oltre un’ora hanno tentato di rianimare il ventiduenne, morto al pronto soccorso del Maggiore.

Gli accertamenti, delegati dal pm di turno Tommaso Pierini ai carabinieri di Argelato, che già domenica pomeriggio erano intervenuti al campo sportivo appena appreso dell’accaduto, sono volti a capire anche se la documentazione sanitaria del ragazzo fosse in regola.

I militari dell’Arma hanno acquisito l’idoneità sportiva annuale (registrata dal medico sportivo) e anche la cartella del medico curante di Roger. Tutto il materiale è stato poi consegnato al magistrato di turno. Il pm adesso dovrà conferire l’incarico al medico legale per l’autopsia, necessaria a capire se il ventiduenne soffrisse di qualche tipo di patologia non emersa in tanti anni di calcio.

In realtà, stando a quanto raccontato dai famigliari, ai tempi delle scuole medie Roger aveva dovuto interrompere per un periodo l’attività per un piccolo soffio al cuore. Si era sottoposto a tutta una serie di esami che, però, non avevano riscontrato alcuna anomalia e il ragazzo era così tornato a giocare.

Domenica pomeriggio la tragedia. Inspiegabile, per gli amici, i compagni di squadra e i dirigenti della Polisportiva Argelato, che hanno seguito l’ambulanza fino in ospedale. Sperando, fino all’ultimo, in un miracolo. Il ragazzo infatti, malgrado al campo sportivo fosse atterrata l’eliambulanza, è stato portato al Maggiore in ambulanza, così che i sanitari potessero continuare, per tutto il tragitto, a praticargli il massaggio cardiaco, che altrimenti avrebbero dovuto interrompere. Uno sforzo che putroppo non è bastato a salvare la vita del ragazzo.

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