Saeco riconverte un’officina a Gaggio Montano: produrrà mascherine d’alta qualità

La nuova sfida di Giovanni Zaccanti, presidente di Parmacotto: "Spesso si trovano dispositivi di basso livello, ma così garantiamo procedure eccellenti".

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Fabbricare mascherine che aumentano la sicurezza di chi le indossa. È la nuova sfida di Giovanni Zaccanti, tra i soci fondatori della Saeco e di Caffitaly e oggi presidente e socio di maggioranza in Parmacotto. Riconvertita a tempo di record un’officina di Gaggio Montano, dal 22 agosto scorso la fabbrica A. Zeta srl produce mascherine chirurgiche certificate direttamente dal ministero della Salute.

Il brevetto nasce da una collaborazione con il Politecnico di Milano, che ha studiato i materiali e le loro diverse combinazioni, mentre l’assemblaggio viene svolto in un ambiente a bassa carica microbica, utilizzando la stessa cella alimentare che viene usata per la lavorazione delle carni.

Inoltre, prima di essere impacchettata la mascherina subisce un passaggio sotto i raggi ultravioletti come ulteriore garanzia che il prodotto sia totalmente asettico. L’ausilio è rivolto soprattutto a chi lo deve indossare per parecchie ore, come i dipendenti delle aziende o i ragazzi che frequentano la scuola, ed è prodotto in diverse taglie.

"Attualmente in Italia non esiste una normativa dedicata – spiega Giovanni Zaccanti (nella foto) – e i prodotti reperibili sul mercato sono spesso di bassa qualità. Abbiamo quindi cercato di migliorarli e le procedure utilizzate ci permettono di essere una delle pochi aziende in Italia che dà garanzie di utilizzo di materia prima italiana, impianti di produzioni italiani e produzioni che seguono un rigido protocollo". Le mascherine sono vendute con il marchio mindstream e alla produzione collaborano giovani tecnici provenienti dal polo scolastico di Alto Reno Terme.

Massimo Selleri

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