Salute, la prevenzione in tour sull’Appennino

L’ambulatorio mobile di Ant e il Ramazzini, grazie a Emil Banca, sono al lavoro nei paesi montani per la diagnosi precoce del tumore

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I soci di Emil Banca dei comuni di Monzuno, Loiano, Castel d’Aiano e di Madonna dei Fornelli, frazione nel comune di san Benedetto Val di Sambro, hanno potuto effettuare una visita medica gratuita per la diagnosi precoce dei tumori della tiroide grazie all’ambulatorio mobile Ant. Sono già 144 gli screening effettuati e il loro numero salirà a 240 quando gli specialisti si sposteranno a Sasso Marconi il prossimo fine settimana e, entro la fine di luglio, a Vergato.

"Da oltre dieci anni abbiamo un consolidato Progetto Salute che garantisce una visita specialistica tra quelle offerte attraverso le convenzioni con i nostri partner – spiega il direttore generale Emil Banca, Daniele Ravaglia – e, nel tempo, abbiamo notato come la maggior parte dei soci che sfruttavano questa opportunità provenissero dalla città. Così abbiamo deciso di andare noi nella montagna bolognese".

Quella di recarsi nei luoghi dove la prevenzione è un po’ più complicata è diventata una prerogativa di Ant. Con diverse campagne in montagna sono stati effettuati screening per una diagnosi precoce come le neoplasie della mammella.

"Oggi viviamo un momento storico nel quale è ormai scontato ricevere a domicilio quasi tutti i servizi – spiega la presidente della Fondazione Ant Italia Onlus Raffaella Pannuti –. Per noi di Ant il concetto di ’consegna a casa’ è parte della nostra storia, è nel nostro stesso Dna: siamo nati 44 anni fa proprio portando le cure a casa del paziente, un concetto allora in completa controtendenza rispetto alla medicina tradizionale, ovvero alla cura in ospedale. Ormai da diversi anni, per lo stesso motivo, abbiamo avviato progetti di prevenzione sui nostri ambulatori mobili in modo da portare la prevenzione ’a casa’ dei cittadini. È solo grazie a storici sostenitori e amici come Emil Banca, che possiamo continuare la nostra missione e diffondere la cultura della prevenzione anche nelle aree meno accessibili del nostro Paese, e avvicinarci alle persone più fragili come gli anziani". L’iniziativa è possibile grazie anche alla collaborazione con l’Istituto Ramazzini. "Abbiamo creduto in questo progetto fin dall’inizio. La prevenzione – dichiara Marco Benni, amministratore delegato dell’istituto – è il miglior modo di salvare vite e portarla vicino alle persone è determinante anche per superare la paura del Covid". Dal punto di vista statistico le neoplasie della tiroide rappresentano il 4 per cento di tutti i tumori umani e colpiscono soprattutto le donne tra i 40 e i 60 anni. È uno dei tumori più frequenti per le femmine in questa fascia d’età. L’incidenza è di circa 5 casi ogni 100mila abitanti tra gli uomini e circa 16 nuovi casi ogni 100mila abitanti tra le donne.

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