A Marzabotto gol e saluto romano / VIDEO

Dilettante segna e inneggia al fascismo, "Chiedo scusa". Sospeso e inchiesta

Marzabotto, un giocatore del 65 Futa fa il saluto romano dopo aver segnato un gol

Marzabotto, un giocatore del 65 Futa fa il saluto romano dopo aver segnato un gol

Marzabotto (Bologna), 14 novembre 2017 - Il gol della vittoria segnato in pieno recupero, poi l’esultanza sfrenata verso la tribuna. Col braccio destro teso in quello che aveva tutta l’aria di essere un saluto romano: così ha festeggiato Eugenio Luppi, 25 anni, calciatore della Futa 65, seconda categoria bolognese, squadra di calcio che unisce i comuni di Loiano e Monghidoro, autore della rete che ha permesso ai suoi di battere il Marzabotto 2000. Il gesto non è sfuggito ai tifosi di casa, che l’hanno immortalato in un video, così come non è passata inosservata la maglietta che Luppi indossava sotto quella da gioco, in cui era raffigurato un tricolore con un’aquila imperiale adagiata su un fascio littorio.

Ieri mattina il video con l’esultanza di Luppi è stato visto dal sindaco di Marzabotto (teatro della strage nazista) Romano Franchi, che in un comunicato stampa ha immediatamente condannato il gesto: «L’amministrazione comunale – si legge nella nota – procederà per le vie legali per chiedere l’applicazione delle leggi esistenti (Scelba e Mancino) che puniscono il reato di apologia al fascismo». Dal gesto si dissocia anche la Futa 65, che ha sospeso a tempo indeterminato il suo atleta: «Abbiamo mandato una lettera al comitato regionale della Figc – spiega il presidente del club Fabrizio Santi – per sottolineare come si tratti della posizione di un singolo e non della società». Il calciatore, intanto, fa pubblica ammenda: «Chiedo scusa a tutti, ho agito con leggerezza senza pensare alle conseguenze, ma volevo salutare mio padre in tribuna, non era un saluto romano».

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Unanime la condanna del mondo politico. «Marzabotto è un nome che non si può pronunciare senza che la voce si incrini», ha detto il segretario nazionale del Pd Matteo Renzi. «Inaccettabile ciò che è avvenuto a Marzabotto, un luogo simbolo di un’immane tragedia che merita il rispetto della memoria», gli fa eco il ministro dello Sport Luca Lotti, mentre il ministro dell’Ambiente, il bolognese Gian Luca Galletti, ha scritto su Twitter che «in quell’esultanza c’era solo tanto odio».

«Propongo che il calciatore venga obbligato a visitare il Sacrario dove sono stati riuniti i resti delle centinaia di civili inermi trucidati», è il commento del governatore Stefano Bonaccini, mentre il sindaco di Bologna Virginio Merola ha annunciato che «la Città metropolitana di Bologna è pronta a costituirsi parte civile». 

Di «un gesto inqualificabile, in un luogo simbolo della violenza nazifascista» ha parlato il presidente della Figc Paolo Tavecchio. Intanto gli atti relativi alla vicenda sono già stati inviati alla procura federale.

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