
La Capanna Sasseto è posta a circa 1800 metri sotto il passo dello Strofinatoio
Una nuova vita per la capanna sociale Cai del Sasseto. Lo storico rifugio posto a valle del passo dello Strofinatoio sul versante sud-occidentale del Corno alle Scale, dopo anni di chiusura, sarà finalmente ristrutturato. Muri e tetto della struttura, di proprietà del Club alpino italiano di Bologna ma in concessione alla sezione Alto Appennino bolognese, saranno sistemati con fondi della sezione locale, mentre per infissi e arredi si ricorre ad un crowdfunding a fasi successive.
"All’interno del Cai alto Appennino – racconta Lucia Cioni, socia e responsabile del progetto di raccolta fondi – l’intento di ristrutturare il Sasseto, chiuso da una quindicina d’anni, c’è sempre stato. Negli ultimi anni il proposito è diventato sempre più concreto e si sono mossi i primi passi. Del resto è un luogo importante per molti, soprattutto per i soci di lungo corso che il rifugio lo hanno vissuto. Il percorso è complesso: non è stato possibile partecipare ai bandi nazionali del Cai perché le capanne sociali non sono finanziabili, ma sono certa che ce la faremo. Molte persone amano questa oasi immersa nella quiete della valle del Baggioledo".
Nei mesi scorsi sono state rinnovate la concessione con il Cai del capoluogo e l’autorizzazione all’utilizzo della sorgente, già captata anche da un altro rifugio. I lavori strutturali dovrebbero partire a fine estate e concludersi entro la primavera. A seguire, occorrerà acquistare i serramenti e rinnovare panche, tavoli e tutti gli arredi necessari. "Per far tornare a vivere questo posto speciale – prosegue Lucia Cioni – abbiamo pensato di ricorrere a Ginger, la raccolta fondi aperta presso la Bcc Felsinea. Il Sasseto, per molti escursionisti dell’ alto Reno, non è solo un rifugio ma un pezzo di cuore".
Il primo obiettivo sono i 12mila euro necessari all’acquisto di infissi e porta del rifugio. Il crowdfunding, iniziato il 14 maggio, resterà aperto fino al 17 giugno. "Tutti coloro che contribuiranno – conclude Cioni – riceveranno una ricompensa simbolica, proporzionale all’entità della donazione: dai ringraziamenti ufficiali del presidente fino alle targhe da apporre all’interno del rifugio, riservate ai donatori più generosi. Se, come speriamo, l’iniziativa avrà successo, sarà ripetuta per finanziare l’acquisto del potabilizzatore e dell’accumulo idrico e delle dotazioni interne ed esterne. Confidiamo nella generosità di chi ama la montagna".
Fabio Marchioni