Salvini e il citofono di Bologna, indagine dell'Arma su carabiniere

Accertamenti per capire se un maresciallo abbia messo in contatto il leghista e la donna del Pilastro, che gli ha indicato il campanello

Matteo Salvini mentre citofona al Pilastro

Matteo Salvini mentre citofona al Pilastro

Bologna, 30 gennaio 2020 - Non solo l’interrogazione al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese presentata dal deputato Pd Andrea De Maria, ma, come già anticipato, anche un accertamento interno all’Arma. Tutto per chiarire "i termini" della vicenda che coinvolge un maresciallo dei carabinieri nell’ormai noto caso del ’citofono’ e di Matteo Salvini, quando cioè il leader del Carroccio suonò il campanello di un ragazzo tunisino residente al Pilastro chiedendogli "se spacciava", il 21 gennaio scorso. Infatti, stando a quanto raccontato da Anna Rita Biagini, la donna che indicò a Salvini il campanello del giovane, fu proprio un membro dell’Arma a contattarla, qualche tempo prima, chiedendole se era disponibile a parlare con lo staff della Lega che stava organizzando la visita di Salvini al Pilastro. Una circostanza tutta da verificare, e per cui appunto ora l’Arma ha avviato le procedure preliminari per accertare l’eventualità del coinvolgimento da parte del militare che in ogni caso, si sottolinea, "in quel periodo non era in servizio", poiché in malattia. Il maresciallo, peraltro, è già sotto indagine con un collega per stalking ai danni di un avvocato e depistaggio. Leggi anche Salvini citofona a un residente: "Scusi, lei spaccia?" - L'ambasciatore tunisino: "Deplorevole provocazione" In seguito agli accertamenti, tutta la questione potrebbe essere archiviata, oppure, in caso emergano legami del militare con la vicenda, si valuterà un procedimento disciplinare. Il quale potrebbe portare all’applicazione di misure come il rimprovero o la consegna. Inoltre, nei casi più gravi il comandante di corpo (in questo caso si tratterebbe del generale Claudio Domizi) può avviare l’iter per una commissione disciplinare. Ma si tratta appunto di una extrema ratio, preceduta da una indagine interna in cui i comandanti di compagnia e provinciale sono tenuti ad accertare la condotta del loro sottoposto: è ancora presto per stabilire se un’eventualità simile si possa verificare o meno. Per il momento, sulla vicenda non risulta emergano conseguenze penali e non è stato aperto un fascicolo a riguardo da parte della Procura militare. L’accertamento prende le mosse, appunto, dall’interrogazione alla Camera dei deputati di De Maria, che ha chiesto se "le autorità competenti hanno richiesto a chi era presente, a tutela della sicurezza, informazioni e quali siano, nel caso, i riscontri ricevuti", riguardo appunto la sera in cui il segretario leghista passeggiò tra i cittadini del Pilastro. Nel frattempo, l’avvocato Cathy La Torre, che difende il 17enne cui Salvini ha citofonato, nei giorni scorsi ha promesso un’azione civile sull’episodio.

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