Samp-Emag, la sede scontenta i lavoratori

L’azienda tedesca ha già messo sul tavolo un’offerta vincolante ma la scelta del centro unificato non piace ai sindacati

Migration

di Francesco Moroni

C’è un cambio di rotta importante nel processo che potrebbe vedere Samputensili Machine Tools approdare alla corte dell’azienda tedesca Emag, che ha già messo sul tavolo un’offerta vincolante. La data dell’asta è fissata per il 3 febbraio, ma dopo l’incontro di ieri tra le due parti e la Fiom-Cgil, emerge un nuovo nodo: quello della futura sede aziendale, che diventerebbe così la prima filiale tecnologica non tedesca, a trazione completamente italiana. Se Samputensili vede ora due poli, uno a Bentivoglio e uno in provincia di Reggio Emilia, l’intenzione di Emag sarebbe quella di dare vita a un centro unificato in provincia di Modena. Scelta che sorprende i sindacati e scontenta i dipendenti, la cui vita sarebbe stravolta a causa della nuova locazione. "Il piano industriale presentato convince tutti ed è molto valido – sottolinea Marco Colli (Fiom-Cgil) –, ma ora, dopo due anni di lotte importanti, emerge questa contraddizione. Emag dice di non voler disperdere le professionalità e tenere tutti i lavoratori, scegliendo però di dare vita a un nuovo centro nel modenese. Un grave problema per tanti dipendenti (65 nel bolognese, più altri 23 nella Clc reggiana, ndr)".

"L’intero piano rischia di essere messo in discussione da questa scelta – continua Colli –: la prossima settimana continuerà la mediazione con i vertici di Emag, nella speranza che ci si venga incontro. Non vogliamo parlare di malafede, ma non si capisce l’esigenza di trovare un nuovo sito produttivo". L’ultimatum è fissato per il 22 gennaio, data entro la quale bisogna trovare il bandolo della matassa per mettere d’accordo tutte le parti. "L’azienda ha comunicato che la sede unica nel modenese è una condizione sine qua non per partecipare all’asta – conclude il rappresentante della Fiom – e ora ci chiedono un accordo preventivo che certifichi il via libera al trasferimento. Non è una soluzione congeniale per i lavoratori, che rischia di far saltare quello che invece sembra un progetto industriale efficiente e pertinente".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro