Samp, ok al concordato per l’ultima divisione

Sì dei giudici per Samputensili Cutting Tools: gli americani faranno un aumento di capitale, l’operazione vale quasi sette milioni di euro

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di Riccardo Rimondi

L’ultimo tassello della Samp di Bentivoglio, e uno degli ultimi nella crisi Maccaferri, è andato al suo posto. Il 6 ottobre il tribunale ha emesso il decreto con cui ammette al concordato Samputensili Cutting Tools: l’ultima divisione ancora in bilico nella diaspora Samp. L’ufficialità è arrivata ieri, in un incontro con i sindacati. Il piano sarà sottoposto il 24 febbraio ai creditori, che dovranno decidere se dare l’ok all’iter previsto. Se tutto andrà in porto, il socio di minoranza americano Star-Cutter farà un aumento di capitale che lo porterà in maggioranza al 75%, come da piani di un anno fa. L’operazione, tra ricapitalizzazione e un apporto di finanza, varrà circa 6,7 milioni per soddisfare i creditori. La subholding Samp resterà azionista di minoranza con il 25%: ciò permetterà a quello che era il trait d’union tra la fallita Seci e le divisioni della meccanica di accedere in una prima fase a un concordato in continuità, anche se poi in una seconda fase si procederà a una vendita all’asta di questa quota.

Samputensili Cutting Tools occupa 80 dipendenti e, come le altre divisioni di Samp, era finita nel 2019 nella bufera della crisi Maccaferri. A luglio di quell’anno gli oltre 300 operai di Bentivoglio manifestarono sotto il Nettuno, dopo settimane in cui la produzione procedeva a singhiozzo perché i fornitori non mandavano più materie prime. Qualche mese dopo arrivò la richiesta di concordato in bianco per tutte le divisioni del gruppo. A fine anno i lavoratori incontrarono anche il regista britannico Ken Loach.

La soluzione per le varie divisioni ha iniziato a delinearsi nel 2020 ed è arrivata a puntate nel corso del 2021. La prima divisione messa in salvo è stata Sampsistemi Machine Tools, acquistata con la Clc di Reggio Emilia dal colosso tedesco Emag a inizio febbraio per 4,5 milioni.

A marzo Bonfiglioli ha rilevato per 7,16 milioni Sampingranaggi, a cui puntava da un anno e in cui aveva iniziato a lavorare, nel dopoguerra, proprio il padre di Sonia Bonfiglioli prima di fondare il colosso di Calderara. A luglio la finanziaria elvetica Hvd I Ag ha rilevato Sampsistemi. Ora in capo alla fallita Seci resta solo la subholding Samp, con nove dipendenti: erano oltre venti, poi tra prepensionamenti e ricollocazioni la struttura si è sgonfiata.

Come accaduto in Seci. A proposito della holding della famiglia Maccaferri, è stato presentato un ricorso contro il fallimento che sarà discusso in tribunale il 12 novembre. Ma quest’ultima settimana, tra Samp e Officine (ammessa al concordato nei giorni scorsi) le due ex perle dell’impero ormai sembrano al sicuro: "È un risultato inaspettato rispetto a due anni fa – esulta Marco Colli della Fiom –. Partendo da un buco di bilancio di oltre 750 milioni abbiamo salvato più di 350 posti di lavoro".

E le aziende vanno a gonfie vele. Ieri nella sede dell’ex Samputensili Machine Tools si è presentato Markus Hessbrüggen, figlio del fondatore del colosso Emag: "Ci ha confermato gli impegni per lo stabilimento in costruzione ad Anzola – racconta Colli –. Stanno assumendo gente e il fatturato e gli ordini stanno andando meglio del previsto, così come l’integrazione con professionalità tedesche e italiane".

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