San Petronio, restauro verso la fine "A dicembre via gli ultimi ponteggi"

Le previsioni di Pagani, segretario generale della basilica. Restyling per oltre un milione di mattoni . Sarà smontato anche l’ascensore, inaugurato nel 2015, che sale ai 54 metri della terrazza panoramica

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di Luca Orsi

Il grande restauro della basilica di San Petronio si avvia alla conclusione. "A dicembre, salvo imprevisti, saranno smontati i ponteggi ancora in piedi", afferma Gianluigi Pagani, segretario generale della basilica.

Terminati gli ultimi interventi di pulizia e consolidamento del tetto, spariranno le impalcature su piazza Galvani. Sarà quindi smontato anche l’ascensore – inaugurato nel 2015 – che sale ai 54 metri della terrazza panoramica della basilica, da cui si gode una insolita e spettacolare vista del centro storico.

Anche i lavori su via dell’Archiginnasio, "ultimato il restauro dei vetri delle ultime cappelle", dovrebbero concludersi entro fine anno. Saranno smontati anche i grandi cartelloni pubblicitari affissi sul fianco della basilica.

"Si tratta di aziende sponsor che hanno contribuito in modo importante a finanziare i restauri", spiega Pagani. Restauri importanti e complessi – cominciati nel 2010, con il progetto Felsinae Thesaurus, il Tesoro di Fèlsina, come il patrono della città è definito in una lapide – che sotto la spinta di monsignor Oreste Leonardi, primicerio della basilica, "sono stati finanziati, oltre che da sponsorizzazioni, con fondi propri della basilica, donazioni, crowdfunding, ricavato di eventi, concerti e altre iniziative, ricorso al bonus 110% e contributi di migliaia di benefattori".

A inizio lavori, circa dodici anni fa, il costo del restauro era stimato in 7,5 milioni di euro. I conti definitivi si faranno a fine lavori, ma è facile ipotizzare – come sempre accade nel caso di interventi così complessi – che la cifra iniziale sia stata superata. E non di poco.

Nelle fasi iniziali del grande cantiere, dal 2010 al 2013, i bolognesi ricordano senz’altro l’imponente ponteggio che copriva la facciata della basilica. Si trattava di una impalcatura autoportante che copriva una superficie di circa 2.200 metri quadrati, e raggiungeva la croce posta sulla sommità della basilica, a circa 55 metri di altezza.

I lavori su piazza Maggiore videro il restauro di più di un milione di mattoni – di cui 150.000 a vista – distribuiti sugli oltre duemila metri quadrati della facciata della basilica, di tre 3 portali e tre gruppi scultorei delle lunette, con undici figure a tutto tondo e 126 formelle scolpite.

Il progetto di restauro — studiato dalla Fabbriceria di San Petronio — ha previsto anche interventi che hanno riguardato i fianchi della basilica su via Archiginnasio e via Pignattari, il fronte absidale su piazza Galvan e l’imponente coperto della navata centrale.

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