
I restauratori di Leonardo impegnati nella pulizia della basilica
Sono già iniziati i lavori di pulitura della Basilica di San Petronio, deturpata da scritte in vernice rossa sabato sera, nel corso della guerriglia che ha devastato mezzo centro storico. Come spiegato ieri dal primicerio don Andrea Grillenzoni, è il Comune a occuparsi del restauro della chiesa, affidato alla ditta Leonardo che si era già occupata, negli anni scorsi, dei lavori alla Basilica. Ieri mattina i restauratori erano già al lavoro in via dell’Archiginnasio, con spugne, spazzolini e solventi specifici, per ripristinare il marmo sporcato con tre grosse scritte, tra cui ‘Acab’ scritto con la A anarchica.
Sul vandalismo, ieri, sono intervenuti i consiglieri di Fratelli d’Italia, per cui "le scritte contro le forze dell’ordine che i collettivi scesi in piazza sabato scorso hanno lasciato confermano ancora una volta quanto da noi sostenuto, ovvero che con quelle manifestazioni violente la morte di Ramy non c’entra nulla, quello è stato solo un pretesto per poter mettere Bologna a ferro e fuoco, contestare le forze dell’ordine - cui ribadiamo la nostra piena solidarietà - nonché imbrattare e offendere non solo degli edifici ma anche dei simboli importanti, come la Basilica di San Petronio". L’eurodeputato meloniano Stefano Cavedagna chiede poi che siano i vandali a pagare i danni: "Le scritte apparse su San Petronio contro le forze dell’ordine dopo le violente manifestazioni portate avanti dai centri sociali sabato scorso, rappresentano un affronto non solo alla comunità cattolica bolognese, ma anche al patrimonio artistico, culturale e civico cittadino. L’amministrazione Lepore prenda immediati provvedimenti e faccia pagare i danni a questi vandali, invece di invitarli in Comune".
Sullo sfregio è intervenuto anche il capogruppo della Lega, Matteo Di Benedetto, che ha parlato di un "preoccupante segnale di cristianofobia che condanniamo con forza. Segnali violenti come questi mandano messaggi preoccupanti e non sono da ignorare, poiché costituiscono elementi di contrapposizione contro i cristiani. Ci aspettiamo condanna piena, ferma e unanime da parte di tutte le altre forze politiche della città".
Sulle scritte è intervenuto anche monsignor Andrea Caniato, officiante nella Cattedrale di San Pietro e direttore diocesano dell’Ufficio migrantes, con un post su Facebook, corredato da foto: "Pare che la sinagoga non sia stata danneggiata, ma è certo invece che è stata sfregiata la Basilica di San Petronio", ha commentato.