Niente sport e cultura nelle palestre comunali a San Pietro in Casale. Scoppia la polemica dopo la decisione dell’amministrazione di garantire "soltanto i servizi e le funzioni indispensabili e obbligatorie", mettendo al palo di fatto l’attività sportiva.
"L’amministrazione comunale comunica che, in seguito all’approvazione del Rendiconto 2022 dove si è accertato un disavanzo di 3,6 milioni di euro, è stata approvata la delibera di adesione alla procedura di riequilibrio finanziario – comunicano dal Comune –. In questa fase, la normativa vigente prevede che vengano garantiti soltanto i servizi e le funzioni indispensabili e obbligatorie. Tra queste non rientrano le attività legate a sport e cultura, elementi su cui da sempre il Comune di San Pietro in Casale ha investito e che rappresentano comprovate eccellenze a livello locale e metropolitano". "Il sindaco Claudio Pezzoli e la giunta sono consci che la situazione avrà una ricaduta importante su quelle che sono le attività già programmate dalle società, sui campionati e su tutte quelle che sono le progettualità in atto – continua il comunicato in cui si spiega la decisione –, ma al momento non vi sono alternative al percorso previsto e agli obblighi di legge". L’obiettivo è "ripristinare tutto nel più breve tempo possibile".
Immediata la reazione di cittadini e lettori che hanno segnalato la decisione e anche della politica. A intervenire è Mattia Polazzi, capogruppo della Lega in Città metropolitana: "Chiederò al sindaco metropolitano Matteo Lepore di prendere in considerazione la possibilità di riportare in seno alla Città Metropolitana la gestione della palestra dell’ex scuola superiore al fine di garantire la continuità delle attività sportive per i nostri giovani concittadini". "Questo disavanzo di 3,6 milioni di euro è stato creato a causa dell’incapacità del Partito Democratico di gestire la spesa corrente del Comune in modo responsabile – conclude Polazzi –. Serve un cambio di rotta nell’amministrazione per una gestione più efficiente".