Sanità Bologna: liste d’attesa, Gibertoni: "Rallenta lo smaltimento"

La direttrice del Sant’Orsola punta il dito contro le stanze Covid

Chiara Gibertoni, direttrice generale del Policlinico, chiede di ripensare le ’bolle’

Chiara Gibertoni, direttrice generale del Policlinico, chiede di ripensare le ’bolle’

Bologna, 9 novembre 2022 - Il meccanismo delle ‘bolle’ Covid nei reparti rallenta il recupero delle liste d’attesa. Lo fa notare Chiara Gibertoni, direttrice generale del Sant’Orsola.

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Secondo la numero uno del Policlinico "non è più tempo dei Covid hospital" e il sistema va rivisto in modo da spostare le degenze dei positivi in altre strutture, ad esempio del privato accreditato, liberando così risorse nei nosocomi. Gibertoni, che ha chiesto alla Conferenza socio-sanitaria metropolitana di aprire una riflessione su questo tema spiega che "a oggi il Covid a Bologna ha un andamento in lieve crescita, ma comunque molto contenuto. Non registriamo la situazione che abbiamo visto, ad esempio, a luglio: c’è un appiattimento della curva. A livello ospedaliero – continua – siamo intorno ai settanta ricoveri e li stiamo gestendo all’interno dei reparti con il famoso meccanismo delle bolle". Questo però "irrigidisce il sistema – avverte la direttrice del Policlinico – in una fase in cui stiamo accelerando per cercare di recuperare tutte le liste d’attesa, questo sta avendo un effetto di rallentamento che speravamo di non avere. Stiamo davvero spingendo molto per cercare di smaltire tutti gli interventi che nel Sant’Orsola sono tutti molto impegnativi".

Nel momento in cui i reparti di degenza hanno un caso positivo, chiarisce Gibertoni, se c’è una stanza con due letti il paziente positivo sta da solo e quindi si perde un posto. "Oggi al Sant’Orsola il fattore che limita lo smaltimento delle liste d’attesa non è tanto il numero di sale operatorie e di sedute – afferma – ma la disponibilità del posto letto per il paziente che deve essere operato. Quindi avere queste bolle nei reparti sta rallentando la possibilità di sfruttare al massimo i posti letto all’interno del Sant’Orsola". Il Policlinico tra l’altro ha anche il Pronto soccorso, come ricorda Gibertoni: "Se arriva un paziente che deve essere ricoverato, deve giustamente trovare una risposta nell’immediato, il più possibile contenuta in termini di tempo, dentro al nostro ospedale". Cosa serve allora in questo momento? "Sicuramente favorire l’uscita dall’ospedale e non soltanto dei pazienti Covid. Ne ho parlato anche in Conferenza territoriale – fa notare – e forse sarebbe opportuno approfondire il ragionamento da qui ai prossimi mesi, ad esempio su come riuscire a organizzarsi per i pazienti che restano positivi ma non possono ancora tornare a casa. Quello di un nuovo accordo col privato accreditato – suggerisce la direttrice – che già a Bologna gestisce larga parte di riabilitazione e lungodegenza, potrebbe essere sicuramente un passaggio".

 

 

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