
Gli animatori della lista Bologna Città e Provincia Autonoma nella piazza di Sasso Marconi
La viabilità, il dissesto idrogeologico, la sicurezza, la sanità e lo stato dei pronto soccorso negli ospedali di montagna nei paesi dell’Appennino bolognese sono stati al centro delle tre ore di incontro a Sasso Marconi tra i simpatizzanti del movimento Bologna Città e Provincia Autonoma, nata circa un anno fa con il contributo di tanti ex leghisti stanchi delle politiche di Matteo Salvini.
Alla presenza del segretario Simone Albertini e del suo vice Mauro Muratori, i delegati dei comuni di Alto Reno Terme, Castel di Casio, Lizzano in Belvedere, Gaggio Montano, Vergato e Grizzana Morandi hanno costituito la sezione Valle del Reno di Bologna Città e Provincia Autonoma.
"Ora si comincerà a fare seriamente – si legge in una nota – e cercare di essere presenti il più possibile sul territorio. Tra gli obiettivi del movimento c’è quello di raggiungere l’autonomia del territorio e di trattenere nella nostra provincia la maggior parte delle nostre tasse. Solo allora non ci saranno più scuse per non fare i lavori di manutenzione delle nostre strade che franano, per non dare ai cittadini servizi adeguati. Vogliamo che ci sia un controllo più diretto dell’operato e delle azioni degli amministratori pubblici dei Comuni. Non potranno più fare lo scaricabile con Regione, governo di Roma o Unione Europea".
Nicodemo Mele