Sante Tura, dolore e commozione ai funerali. "Era il grande padre dell'ematologia"

La celebrazione funebre, stamattina, in Santa Maria della Misericordia: presenti oltre ai familiari, anche il neosindaco Lepore, Galletti e Casini

Il professor Sante Tura

Il professor Sante Tura

Bologna, 15 ottobre 2021 - Un luminare dal camice bianco e dotato di uno sguardo avanguardista, capace di allargare gli orizzonti della medicina. Ma anche un uomo colto, caritatevole e benvoluto da chiunque avesse avuto il piacere di conoscerlo durante il percorso sanitario o nel corso della sua vita privata. Così è stato ricordato il professore ed ematologo Sante Tura, che scelse di dedicare alla ricerca e alla cura delle malattie del sangue una vita intera "in cui ha saputo coniugare la professione all’aiuto concreto verso il prossimo”.

A unirsi al cordoglio dei familiari, stamattina, nella chiesa di Santa Maria della Misericordia in cui sono stati celebrati i funerali, è stata una grande folla di amici e colleghi che, insieme e visibilmente commossi, hanno voluto ricordare ‘il guardiano del sangue’. “Il professor Tura è stato riconosciuto come il grande padre dell’ematologia, un medico a 360 gradi, dotato di intuizione, empatia, curiosità. Era apprezzato in tutto il mondo per il suo lavoro straordinario” – ha ricordato il vescovo Ernesto Vecchi nel corso del rito funebre -. Ma era anche un uomo di grande carità, un aspetto che non è mai mancato nello svolgimento della sua professione”.

Tra i presenti in chiesa anche il neosindaco Matteo Lepore, Gian Luca Galletti, Pier Ferdinando Casini, l’assessore uscente Marco Lombardo ed Egle Selmi, moglie di Giorgio Guazzaloca (sindaco e amico che curò). Tangibile, infine, la commozione unanime durante l’ultimo saluto che i quattro figli hanno dedicato al ‘papà Sante’, riportato nero su bianco in una lettera condivisa con i presenti.

“Quante volte nell’ultimo periodo hai continuato a ripetermi di essere stato un uomo molto fortunato e felice. Mi mancherà tutto di te, le nostre chiacchierate, le domeniche a messa e i pranzi insieme, le passeggiate e guardare con te le partite del Bologna – ha letto, con voce spezzata e commossa la figlia Elisabetta -. Mi mancheranno anche i rimproveri e poterti chiedere consigli medici per amici, familiari, colleghi. Mi mancherà tutto. Grazie per la forza di volontà che mi hai trasmesso e il rispetto che mi hai sempre raccomandato di non far mai mancare a nessuno”.

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