Santori: "Conti, un errore il ticket con Aitini"

La Sardina boccia l’asse tra i due. "Isabella brava a smarcarsi da Italia Viva, ma poi ha ceduto ai giochi politici perdendo un’occasione"

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di Paolo Rosato

Mattia Santori, portavoce delle Sardine, è realtà il ticket Conti-Aitini. Lei sceglie sempre convintamente Lepore?

"Voterò Lepore: se le Sardine hanno potuto, come società civile, avere un rapporto con la politica è stato anche grazie a tutto l’approccio che Lepore ha avuto. Approccio che ci ha permesso di essere più vicini, per esempio, ai presidenti di quartiere e agli assessorati. Lepore ha dimostrato di essere capace, aspetto che per noi viene prima dei sorrisi e dell’empatia".

Voi avevate chiesto a gran voce le primarie da subito.

"Ci opponemmo a De Maria come alternativa calata dall’alto, percepimmo delle manovre bizzarre, la società civile non è scema. Per noi erano giuste le primarie tra i tre giovani e capaci assessori della giunta, senza ingerenze da Roma o mezze soluzioni. Quelle primarie andavano fatte subito, non ci saremmo infilati in questo dibattito. Detto questo, io stimo Isabella Conti, ma l’ errore suo è stato quello di farsi ingolosire dalla persona sbagliata, rivendicando un civismo molto di facciata".

Però la Conti ha abbandonato gli incarichi dentro Italia Viva. Non vi basta?

"Positivo che l’abbia fatto. Negativo però il ticket con Aitini, perché la Conti così invece di riavvicinarsi alla società civile, quindi alla trasparenza e alla spontaneità, si ributta nei giochetti politici. Provo quasi dell’imbarazzo per il percorso di Aitini: è partito come candidato sindaco e finisce per fare il galoppino della Conti. Fino a poco tempo fa non voleva le primarie, oggi scopriamo che la Conti è il suo guru politico? Non credo"

Aitini ha vinto le consultazioni interne. E ha ricevuto pressioni importanti da parte del partito per convergere su Lepore.

"Essere forte nel partito non significa essere forte in città. Tutti sanno che avrebbe perso le primarie contro Lepore, lui per primo. Per questo si è trovato stretto all’angolo e converge su Conti. Lepore è stato coerente fin dall’inizio tenendo la barra dritta. A suo modo anche il ritiro di Lombardo è stata una scelta trasparente senza tatticismi. Aitini fa politica da quando io giocavo al campetto in parrocchia, se gli avessero offerto qualcosa di allettante avrebbe accettato, evidentemente gli conviene salire sul carro della Conti, ma dovrà spiegarlo alla base del partito che lui stesso oggi attacca".

Per quali battaglie le sembra più convincente il possibile ticket Lepore-Clancy?

"Non commento Coalizione civica, viene da anni di opposizione, ma conosco ciò che la giunta Merola ha fatto. Passi timidi? Forse, ma dai T-Days alla tangenziale delle bici, fino alla qualità della vita top in Italia e al boom di posti di lavoro per il turismo, possiamo parlare di bei risultati. Certo, alcune cose vanno risolte: Bologna è una delle poche città europee ricche che non ha risolto il problema ecologico. E l’altra grande scommessa sarà innovare il bilancio partecipativo. Spingeremo ancora di più sul protagonismo dei cittadini, proporremo l’evoluzione delle Case di Quartiere, per permettere deroghe ai troppi vincoli burocratici. Grazie a Lepore potremo costruire questa proposta".

Lei si candiderà?

"Ho già un ruolo in città, sto organizzando 5 eventi creando cose che prima non esistevano. Le Sardine dovranno decidere, a me piace quello che faccio, ma so di avere un peso. E dovrò capire se potrò essere utile".

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