Sara Colaone: "Calvino ha il ritmo di un manga"

È dell’illustratrice bolognese il primo romanzo a fumetti dedicato al grande scrittore: ’Il barone rampante’. "Ho rispettato la storia"

Sara Colaone: "Calvino ha il ritmo di un manga"

Sara Colaone: "Calvino ha il ritmo di un manga"

di Benedetta Cucci

La Fiera del libro per ragazzi celebra i 100 anni di Italo Calvino con una mostra di vari illustratori che hanno interpretato i suoi libri. Mondadori, invece, affida all’artista bolognese Sara Colaone il primo romanzo a fumetti italiano dedicato al grande scrittore. E’ ’Il barone rampante’, che la fumettista e illustratrice consegna al mondo dei ragazzi con contemporanee riflessioni visive. Sarà in libreria dal 21 marzo.

Sara Colaone, con questo nuovo lavoro si è trovata a ‘tradurre’ un capolavoro.

"Ed è stato un lavoro davvero affascinante perché mi sono confrontata con un grande classico della letteratura che è rimasto nel cuore di tanti lettori e aspettava di entrare nel cuore dei giovani e questo mi ha posto un problema".

Quale?

"Come raccontare oggi una storia che è stata scritta negli Anni ’50 e che è ambientata tra la fine del ’700 e l’inizio dell’ 800: tutto inzia con Cosimo, barone di Rondò, che si rifiuta di mangiare la zuppa di lumache cucinata dalla perfida sorella e che, per legittimata indole adolescenziale, sale su un albero e decide di non scendere più. Cosimo è un teenager del ’700, vive da lontano la Rivoluzione francese con l’arrivo delle truppe austriache e francesi sul suolo italiano. Questi sono stati i punti di partenza per capire come affrontare questa versione".

E’ dovuta tornare sulla lettura ‘da grande’: quali nuove riflessioni?

"Questo romanzo ha tanti livelli di lettura e ogni volta che lo leggi cogli aspetti diversi. Nella nuova rilettura è stato il rapporto col paesaggio italiano, con il territorio ed è un rapporto fondamentale perché Calvino ci descrive un paesaggio in trasformazione, molto selvaggio ma già fortemente operato dalla forza umana. Così ho pensato a un doppio paesaggio".

Uno di Calvino e un secondo più suo, come autrice?

"Calvino ci racconta il suo paesaggio, che alla fine del racconto, attraverso le parole di Biagio, fratello di Cosimo e narratore, scompare. Ci dice che sono arrivate le grandi compagnie che iniziano a disboscare l’Appenino per far girare l’economia con la produzione del carbone. Il punto d’accesso in questa versione a fumetti è stato quello non di stravolgere la storia attraverso una rielaborazione grafica che riattualizzasse in maniera superficiale il racconto; al contrario ho voluto una versione che andasse in profondità, alle radici di quel sentire tutto italiano, quell’amore e sentimento per il paesaggio, per gli oggetti, per i gesti e i movimenti, ma che fosse attuale attraverso una cosa che è strategica del linguaggio a fumetti, ovvero la scansione ritmica e grafica della tavola. L’elemento di novità è il modo in cui le vignette dialogano le une con le altre, a creare un ritmo narrativo che in realtà rispetta il ritmo di Italo Calvino, ma che talvolta, paradossalmente, ci ricorda un manga".

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