Sardine, un anno dopo "Animiamo il dibattito"

Un anno fa la travolgente manifestazione in piazza Maggiore contro Salvini. Sulla candidatura a sindaco nessun passo indietro dopo le frizioni con il Pd

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Un anno: tanto è passato dal 14 novembre 2019, quando le Sardine, riempiendo piazza Maggiore, si presero il centro della scena politica nazionale dando una spinta decisiva al centrosinistra per vincere alle Regionali di qualche mese dopo contro la Lega (apparentemente inarrestabile) di Salvini. Un anno in cui il mondo è letteralmente cambiato da cima a fondo, stravolto dall’irrompere del virus. Trecentosessantacinque giorni dopo quella piazza – nonostante le contraddizioni, gli errori e le incomprensioni – le Sardine sono ancora qui. E non hanno ancora alcuna intenzione di fare un passo indietro.

"Molti – ha detto ieri all’Ansa uno dei quattro ragazzi che hanno originariamente dato vita al movimento, Mattia Santori –, anche dalla nostra parte della barricata, non vedono l’ora che ci facciamo da parte. È nostro dovere, invece, continuare a provare a cambiare le cose". Ultima dimostrazione pratica del Santori-pensiero, una settimana fa: l’irruzione nella partita del centrosinistra sulla scelta del prossimo candidato sindaco, con una nota che ha mandato in tilt i rapporti con il partitone. Nessun pentimento per quella scelta che in tanti hanno giudicato gratuita e scomposta, anzi. "Mi piace nel mio piccolo – ha infatti aggiunto Santori – contribuire a rendere viva la comunità di Bologna. E sono contento che le Sardine possano animare un dibattito politico che recentemente si è fatto stanco e poco coinvolgente". E a poco o nulla, probabilmente, servirà la mano tesa dei dem per ricucire le distanze, che ieri ha preso le sembianze di un post su Facebook del segretario Luigi Tosiani proprio per festeggiare il primo anniversario del movimento.

Rispetto al novembre di un anno fa, comunque, Santori non ha dubbi: "Oggi le Sardine sono più consapevoli, più mature. Abbiamo cambiato tanti habitat in soli 365 giorni. Abbiamo dimostrato di poterci adattare ad ogni contesto, anche se fare politica dietro a uno schermo non è nel nostro Dna. Ci manca la fisicità e la relazione vera (ieri la festa per il primo compleanno si è tenuta via Web per le restrizioni legate al virus; ndr), non surrogata. E abbiamo paura che la comunità torni a frammentarsi, che prevalga la frustrazione e il senso di solitudine". Il bilancio di un anno è, secondo Santori, comunque positivo, anche con gli errori fatti. "Uno spettatore – dice lui – non sbaglia mai, chi è in campo invece sbaglia tantissimo, ma alla fine è colui che fa la differenza, che ribalta gli equilibri, che crea entusiasmo. Tantissimi giovani ci hanno ringraziato e hanno scoperto di essere parte della politica grazie agli inviti delle Sardine".

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