"Sbagliato chiedere ai proprietari di pulire"

Parola ai residenti: "Bene contrastare gli atti vandalici che compromettono muri e portici, ma non deve pagare chi subisce il danno"

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Il Comune lo ha messo in chiaro: il nuovo piano anti-graffiti rimane, per ora, soltanto un’ipotesi. Ma sotto gli stessi portici, ormai da tempo minati dalle scritte e dai tag, il clima che si respira sembra tutt’altro che sereno: "Costringere i privati a farsi carico della pulizia? Scelta sbagliata - attacca Beatrice Girotti - Dovrebbe pensarci l’amministrazione comunale". Punto di vista condiviso anche da Mattia Bassi: "Questo compito non spetti ai privati: se un cittadino vuole contribuire a dare una mano per aumentare il decoro urbano ben venga, ma che sia obbligato a pulire degli atti vandalici che lui stesso ha subìto non ha alcun senso". Secondo Lorenzo Battistini, "il problema dei graffiti è reale e va contrastato. Ma non così: la maggior parte dei privati sono condomini, e non tocca di certo a loro risolvere un degrado di cui sono vittime". "Una linea anti-graffiti dovrebbe fare leva su altri strumenti - aggiunge Niccolò Venturi - come aumentare la video sorveglianza". Fa eco Michele Mancini: "Quasi sempre il privato non è responsabile, perchè è lui a dover pagare? ". "Se alla fine al condòmino tocca pulire, allora tanto vale che sia lui stesso a imbrattare. Non ha senso" è il commento di Fabio Vazza, che segue la linea di pensiero di Tiziana Salvi: "Bene preservare i muri e soprattutto i portici, patrimonio Unesco. Ma i privati hanno già tante altre spese". Favorevole, invece, Mauro Coluccio: "Giusto che si collabori, anche quando si subisce un danno. Manteniamo il decoro insieme".

g.d.c.

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