CronacaFalse griffe, sequestrate 5mila scarpe contraffatte tra Bologna e Fermo / VIDEO

False griffe, sequestrate 5mila scarpe contraffatte tra Bologna e Fermo / VIDEO

Finte Golden Goose, blitz della Finanza in due aziende di Funo di Argelato, e successivamente in quella marchigiana

I finanzieri con le scarpe sequestrate

I finanzieri con le scarpe sequestrate

Bologna, 10 marzo 2018 - La Guardia di Finanza di Bologna ha sequestrato oltre 5.000 scarpe riportanti il marchio “Golden Goose” falso. Le Fiamme Gialle hanno inoltre individuando i centri di distribuzione presenti in Emilia Romagna e un laboratorio di produzione situato nelle Marche.

In particolare, nel corso dello svolgimento di una serie di controlli per il contrasto alla contraffazione, i militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria sono intervenuti nella sede di due aziende dedite al commercio all’ingrosso di calzature di Funo di Argelato e lì, hanno rinvenuto un migliaio di scarpe, esposte per la vendita, che recavano il noto brand, abilmente contraffatto.

Durante queste operazioni, grazie all’esame della documentazione contabile rinvenuta nel corso delle ispezioni, i finanzieri sono riusciti ad individuare quello che pareva essere il centro di produzione, una società ubicata nella zona industriale di Fermo, apparentemente dedita all'esercizio di una regolare attività manifatturiera nel settore della produzione di calzature.

Questa situazione è stata segnalata alla Procura della Repubblica di Bologna che, nella persona del sostituto procuratore Gabriella Tavano, oltre a convalidare il sequestro delle scarpe rinvenute presso i rivenditori bolognesi, ha disposto l’esecuzione di una perquisizione nello stabilimento marchigiano. L'intervento dei militari ha consentito così di scoprire e sequestrare ulteriori 4.000 articoli, tra scarpe e semilavorati (tomaie, suole e sottopiedi), nonché svariati cartamodelli e fustelle utilizzate per la riproduzione della caratteristica stella stilizzata con due punte mozzate. 

ll responsabile dell'attività, un cittadino cinese, è stato denunciato a piede libero alla Procura di Bologna assieme ai titolari dei due centri di distribuzione bolognesi, e ora sono in corso ulteriori accertamenti per ricostruire l'intera catena di produzione e distribuzione.

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