
La coreografia è rispettata: lo striscione ‘Minghetti occupato 2024-2025’ appeso alla scala antincendio nel cortile, il fantoccio del ministro dell’Istruzione,...
Bologna, 21 marzo 2025 – Il liceo Minghetti sarà occupato, dagli studenti del collettivo Osa, fino a sabato 22. Stop alle lezioni non solo nella sede, ma anche nelle due succursali di via Ca’ Selvatica e di vicolo Stradellacci che, in questi giorni, nonostante l’occupazione della sede di va Nazario Sauro, avevano potuto fare lezione in modo regolare. A comunicare la data di fine protesta è il preside Roberto Gallingani che, però, nella trattativa con i ragazzi, ha ottenuto che si potessero svolgere in modo regolare le prove Invalsi (limitate alle seconde e alla quinte) il cui range di date sono fissate dal ministero dell’Istruzione e del Merito.
Gli studenti prima hanno occupato il cortile del Minghetti e, solo successivamente, sono entrati. In questa occasione non ci sarebbe stata una votazione relativa al sì oppure no all’occupazione del liceo: il timore era, a quanto si apprende, che avrebbero potuto prevalere i no.
La coreografia è comunque stata rispettata: lo striscione ‘Minghetti occupato 2024-2025’ appeso alla scala antincendio nel cortile, il fantoccio del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, accasciato sul portone del liceo di via Nazario Sauro.
Le motivazioni: si va dall’opposizione al governo Meloni, al Pcto fino alla riforma Valditara del 4+2 nei tecnici e nei professionali. "Il clima allarmante della politica nazionale e internazionale, le derive che questo governo sta prendendo – scrivono per rivendicare la protesta – ci obbligano come studenti e cittadini a prendere una posizione anche in vista dello sciopero del 4 aprile che vedranno fermarsi altri istituti scolastici della città».
L’agitazione nel mondo della scuola bolognese, infatti, non si ferma qui. Si preparano a occupare anche gli studenti di altri due licei: il Laura Bassi e il Copernico. Questi ultimi in vista dello sciopero nazionale del 4 aprile 2025 che riguarderà il personale universitario contro la cosiddetta ‘Riforma Bernini’ e i tagli al Ffo, il Fondo per il finanziamento ordinario delle università.