Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, gli indagati finiti in carcere dopo il blitz con gli elicotteri di giovedì mattina della Squadra mobile in Bolognina. Tutti quanti sono stati sentiti dal giudice per le indagini preliminari ieri mattina, nel corso dell’interrogatorio di garanzia successivo all’esecuzione della misura cautelare nei loro confronti. Ma hanno preferito tacere. C’è stato però chi ha scelto di non rispondere alle domande del gip Maria Cristina Sarli, ma di rendere dichiarazioni spontanee, con cui hanno cercato di chiarire la propria posizione.
Ventuno gli arresti disposti dopo le indagini della Mobile coordinate dalla pm Elena Caruso. Tutti gli indagati sono accusati di spaccio di sostanze stupefacenti, per lo più cocaina, ma anche hashish, e sei di loro devono rispondere anche di reato associativo finalizzato appunto allo spaccio di droga.
Durante il blitz, Hamid Tanagami, marocchino di 47 anni ritenuto uno dei membri del sodalizio, è stato trovato in possesso di più di un chilogrammo di cocaina e di 6.800 euro in contanti, tutto sequestrato dagli agenti del Commissariato di San Giovanni in Persiceto durante la perquisizione al suo domicilio.
I sei presunti membri del sodalizio criminale sono stati tenuti per ultimi, nella sfilza di interrogatori durata mezza mattinata nel carcere della Dozza, ma in breve tempo se la sono cavata, non rispondendo alle domande del giudice. Tra i loro difensori ci sono Marco Sciascio, Roberto D’Errico, Alessandro Cristofori, Luciano Bertoluzza. Due degli indagati accusati ’soltanto’ di episodi di spaccio sono difesi dall’avvocato Matteo Sanzani.
f. o.
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