L’ipotesi che circola è quella di allargare solo la tangenziale, dimezzando, così, il costo degli interventi, puntare su soluzioni tecnologiche per fluidificare il traffico, agire, magari, con un ’potenziamento’ sugli svincoli più critici. In sintesi: la tangenziale si allargherà di uno o due metri, anziché sette, e i tempi di realizzazione del ’nuovo ’ Passante si dimezzeranno.
Il rebus restano le opere di adduzione e quelle green, queste ultime frutto dell’accordo tra il sindaco Matteo Lepore e l’ala sinistra di Coalizione civica.
Da quello che filtra, difficile che i 140 ettari di verde verranno confermati, 30 dei quali dedicati a nuovi parchi pubblici. Così come il potenziamento della viabilità di Pianura (Intermedia, Trasversale, Nodo di Funo) rischiano grosso. Buona notizia (per alcuni bolognesi interessati dal passaggio del Passante di Mezzo): gli espropri sarebbero ridotti.
Buone chance, infine, sui ponti, quello di San Donnino che ’incrocia’ con il tram in primis: secondo Lepore si trattarebbe del “minimo sindacale“.
Dall’ultimo summit Aspi avrebbe dato rassicurazioni: del resto, come sta succedendo in Toscana con l’A1, il restyling di ponti e viadotti è incluso nel ’pacchetto’.