ROSALBA CARBUTTI
Cronaca

Le ipotesi precedenti: Nord, Sud, di Mezzo e di Sotto

Ma andiamo con ordine: prima di arrivare al Passante di Mezzo e cioè all’allargamento ’in sede’ di autostrada e tangenziale (sui cui si trovò l’intesa nel lontano 2016), l’ipotesi che stava avendo la meglio era il Passante Nord. Un percorso di una quarantina di chilometri - da Borgo Panigale a Ozzano dell’Emilia- in auge già prima degli anni 2000. Tale tracciato sarebbe piaciuto molto agli industriali e sembrava avere chance, colelgando direttamente A1, A13, A14 senza impattare sul capluogo, ma alla fine nel 2015 l’allora sindaco Pd di Bologna, Viginio Merola, decise di cancellarlo (anche in vista della protesta dei sindaci dell’hinterland che temevano di perdere le imminenti elezioni amministrative). Morale: un anno dopo si firmò per portare a casa il Passante di Mezzo non senza polemiche.

L’alternativa, sventolata da Fratelli d’Italia in primis, è sempre stata quella del Passante Sud. In ballo c’erano due diramazioni, ma che prevedono entrambe di collegare l’A14 da San Lazzaro con l’A1, più o meno all’altezza di Pontecchio Marconi, o più a nord, passando attraverso un sistema di gallerie e tunnel. Il nodo? Soprattutto ambientale, visto che occorrerebbe traforare pezzi di Appennino.

Tra le altre idee, ventilate negli anni, non è mancata quella di un intervento ’tampone’: la banalizzazione. Di fatto, si abolirebbe la divisione tra autostrada e tangenziale, fluidificando, così, il traffico. Il nodo pedaggi? Si risolverebbe con la tecnologia: il telecontrollo.

Ultima, in ordine di tempo, sebbene già emersa nel corso di questo eterno dibattito sul nodo bolognese, è la proposta della Lega bolognese: interrare il Passante da San Lazzaro a Casalecchio. In sintesi: l’autostrada finirebbe sotto e sopra si potrebbe realizzare un boulevard alla parigina. Un’idea affascinante (già applicata in diverse città europee e negli Usa): peccato che costerebbe più del Passante di Mezzo.

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