"Chi può venga ad aiutarci". Il Ponte della Bionda, alle 22 di sabato, era una distesa d’acqua. "Un disastro" che colpisce con violenza l’omonima associazione culturale che lì, sul canale Navile, ha la sua sede e anima il Battiferro. "I vicini ci hanno detto ‘è un disastro’, non era mai accaduto qualcosa del genere – comincia il presidente Fausto Carpani –. Tutto ciò che avevamo nel capannone è andato perduto, le strumentazioni sono da buttare". Il timore è "che possa ricapitare – aggiunge Carpani –. Noi ci siamo rimboccati le maniche, con noi anche dei giovani volontari, che ci stanno aiutando. Ma abbiamo paura". Il danno economico "non lo abbiamo ancora quantificato, ma si aggira intorno ai 25.000 euro come cifra minima – continua il presidente –. Ma il danno, quello vero, è umano e morale: teniamo viva questo posto, che era una discarica abusiva da vent’anni. Lo facciamo con fatica e con amore, ricreando decoro in un luogo abbandonato. Un danno di cuore, una parte di senso civico buttato via". Mentre Carpani racconta, con in mano il burattino Fagiolino, scampato all’ira del Navile, Roberta, membro dell’associazione, ha gli occhi di lacrime e la residente Patrizia Pasquali spala il fango che riempie la sua abitazione. «Abbiamo vissuto qualcosa di inenarrabile. L’acqua è emersa dal pavimento, è stata una scena drammatica – spiega –. Gli elettrodomestici sono da buttare: il frigo è precipitato in terra, così come un orologio a pendolo colpito dalla porta. Siamo senza acqua calda e senza luce. Dobbiamo ringraziare gli angeli del fango, che a mani nude hanno svuotato tutto il piano terra e spalato via il fango. La solidarietà è da pelle d’oca»
CronacaBologna sott'acqua, il racconto dei residenti dopo l'alluvione