Sciopero della scuola, alte adesioni e tanti istituti chiusi

Al centro della protesta percorsi di formazione e reclutamento docenti

È uno sciopero variegato quello indetto da Flc Cgil, Cisl e Uil Scuola, Gilda e Snals. Con scuole chiuse (Iis Keynes, istituto comprensivo 5 di Bologna e i comprensivi di Monte San Pietro di Crespellano, Crevalcore, Castello di Serravalle, Zola Predosa) e altre con percentuali di adesioni molto alte (liceo Laura Bassi, dd Budrio e Castel Maggiore oppure gli Ic 2, 15 e Anzola dell’Emilia). Al centro della protesta lo stralcio degli articoli sulla scuola del decreto legge 36 in cui si definiscono nuovi percorsi per la formazione e il reclutamento dei docenti.

"Molti volevano aderire – osserva Susi Bagni Flc Cgil –, ma tra gite, esami di qualifica o di idoneità hanno preferito restare a scuola. Ora il governo ascolti il mondo della scuola". Con questo sciopero, spiega Claudio Guido Longo della Cisl Scuola, "la scuola ha fatto sentire la propria voce in modo chiaro. Ora serve un piano serio di investimenti, risorse destinate al settore e concreti riconoscimenti per l’impegno messo in campo da tutto il personale che in questi ultimi due anni scolastici ha sempre dato prova di professionalità e responsabilità". "Docenti e Ata troppe volte sono stati sacrificati e mortificati – accusa Serafino Veltri della Uil Scuola –. Oltre al contratto ornai scaduto da 3 anni e ad investimenti che mancano, tra i motivi, c’è l’ennesima umiliazione dei precari a causa del nuovo sistema di reclutamento. Non vengono adeguati gli organici alle necessità post pandemia e col decreto legge 36 di aprile si vuole tornare al sistema della premialità solo per una parte di docenti, cosa che ci ricorda la legge 107 di Renzi".

Federica Gieri Samoggia

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