
Il presidio indetto dalla Filcams Cgil in occasione dello sciopero: il sindacato chiede il ritiro del licenziamento di una lavoratrice da parte dell’azienda
Un’ora di sciopero, e di protesta, ieri mattina, come preannunciato, al centro commerciale Le Piazze di Castel Maggiore. Uno sciopero, quello indetto, da Filcams Cgil a seguito del licenziamento di una dipendente. "Come dichiarato nei giorni scorsi, lavoratrici e lavoratori Coop alleanza 3.0 hanno incrociato le braccia – ha fatto sapere il sindacato –, con un’adesione allo sciopero di oltre il 60 per cento (perché compresi tutti i punti vendita sul territorio metropolitano, ndr), per sostenere la collega che ha subito un provvedimento disciplinare assolutamente spropositato e ingiustificato, che ha portato al suo licenziamento. La Filcams Cgil ribadisce che sarà al fianco della lavoratrice in tutte le sedi, perché nessuno rimanga solo".
La dipendente, in forza al gruppo Coop da decenni, è stata licenziata una decina di giorni fa per, a detta dell’azienda della grande distribuzione, per "molto più di un ammanco di cassa da 150 euro, come emerso negli ultimi giorni, ma per fatti ben più gravi di cui l’azienda Coop Alleanza 3.0 discuterà e approfondirà nelle sedi delegate ed opportune". Chiaro, però, il punto di vista dei sindacati sin dal primo giorno: "Il licenziamento è avvenuto in assenza di una o più prove assolutamente fondate e certe che dimostrino il reale coinvolgimento della lavoratrice. Si tratta, pertanto, di un provvedimento ingiusto e comunque assolutamente sproporzionato. Lo diventa ancora di più in considerazione della carriera esemplare della lavoratrice che, in oltre 35 anni di lavoro, si è sempre contraddistinta per professionalità ed onestà. Siamo preoccupati rispetto all’incremento evidente dei provvedimenti disciplinari che in molti casi sfociano in licenziamenti ingiustificati o sproporzionati rispetto ai fatti contestati".
z. p.