Bologna, sciopero mense. Panino per tutti a scuola mercoledì 31

Il Comune: portate il pranzo da casa. I lavoratori chiedono il rinnovo del contratto scaduto da 4 anni

Pranzo a scuola (foto d'archivio Spf)

Pranzo a scuola (foto d'archivio Spf)

Bologna, 26 maggio 2017 - Panino per tutti a scuola mercoledì 31. A dare questo insolito via libera all’ingresso del maccherone di mamma in refettorio, è il Comune. Insolito perché il semaforo verde arriva nel giorno in cui i lavoratori di Ribò, ma anche di tutte le mense, scioperano per il rinnovo del contratto di lavoro. Uno sciopero, dunque, nazionale indetto Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs.

Un via libera che va di traverso a Silvia Pergola della Fisascat Cisl: «Siamo allibiti per quanto deciso dal Comune: questa scelta vanifica l’azione di protesta dei lavoratori che così vengono messi nella condizioni di pagare lo scotto di scelte non loro». Inoltre ciò dimostra «scarsissima sensibilità verso chi lavora». Insomma un comportamento, quello tenuto dal Palazzo, che rasenta l’anti-sindacalità. «Ci dispiace molto che il comportamento assunto dal Comune», aggiunge con rammarico Pergola. Magari, si sarebbe potuta trovare una soluzione «nell’incontro in programma il 30 maggio con l’Amministrazione».

Stupisce e amareggia il panino per tutti dettato, molto probabilmente, dal voler evitare tutti quei problemi, in termini di ritardi, quantità e qualità del pasto, che si registrano ogni qualvolta i lavoratori hanno esercitato il diritto di sciopero per vedere rinnovato il contratto scaduto da quattro anni.

L’annuncio del maccherone di mamma in refettorio coincide, peraltro, con l’incontro avvenuto questa mattina a Palazzo tra il vicesindaco Marilena Pillati e i genitori della commissione mensa. Un faccia a faccia che ha visto appalesarsi un nuovo interlocutore in quota al Comune: il capo di gabinetto nonché a breve direttore generale, Valerio Montalto. Una presenza interpretata dai genitori come quel tanto auspicato cambio di passo chiesto all’Amministrazione. E che fino ad ora, con il vicesindaco, non si era verificato.

«L’incontro è andato bene», commenta mamma Jessica al termine di quell’appuntamento che ha fissato «un cronoprogramma settimanale per affrontare tutti i nodi del servizio di refezione» gestito appunto da Ribò, la spa composta da Gemeaz Elior e Camst che sforna i 18mila pasti per i bimbi di materne ed elementari.

Dai ritardi alle consegne anticipate, dalle penali alla qualità del pasto, dagli ingredienti ai ricettari: tutto si affronta settimana per settimana. Da qui a «inizio luglio, così da essere pronti per settembre con l’inizio della scuola». Su tutto regna la «volontà del Comune di massima trasparenza e potenziamento dei controlli», note dolenti più volte denunciate dai genitori che, addirittura, sono dovuti procede ad un accesso civico per avere in mano i documenti (già posseduti dal Comune) su tutto il Ribò affaire. Scoperchiando, tra l’altro, il vaso di Pandora dei mancati pagamenti delle penali a seguito delle consegne anticipate dei tegamoni. «E’ un passo avanti significativo – conclude il genitore –; apprezziamo fiduciosi, vediamo se alle parole seguiranno i fatti». E la minaccia dello sciopero del panino viene solo messa in frezeer.  

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