Sciopero per la prima dei Carmina Burana

L’annuncio dei sindacati dopo la seconda bocciatura del premio di produzione da parte della Corte dei Conti .

Sciopero per la prima dei Carmina Burana

L’annuncio dei sindacati dopo la seconda bocciatura del premio di produzione da parte della Corte dei Conti .

Era nell’aria ed è successo. Dopo la notizia che la Corte dei Conti ha respinto il premio di produttività del Teatro Comunale, la risposta dei sindacati non si è fatta attendere: è stato proclamato per oggi, infatti, lo sciopero per la prima dei Carmina Burana di Carl Orff, in programma stasera alle 20 al Comunale Nouveau. E mentre la stessa direzione del Teatro informa che "il regolare svolgimento dello spettacolo potrebbe non essere garantito" e che, nel caso, "provvederà tempestivamente a comunicare le modalità di rimborso", si attende ora come tentare di riscrivere un nuovo capitolo dell’annosa questione del bonus. Nel frattempo, non è stato ancora deciso se oltre allo stop ci sarà anche una iniziativa per dare visibilità al problema ri-emerso con i giudici contabili come già accadde prima dell’estate quando i lavoratori si presentarono in scena e lessero un comunicato che lamentava il "danno salariale". La nuova ipotesi di accordo di metà settembre per salvare il tormentato premio era stata spedita ai magistrati contabili l’8 ottobre, è ma è stata dichiarata "irricevibile". Gli scioperi di settembre erano stati scongiurati dopo un intervento del sindaco Lepore, ma la nuova bocciatura ha rimesso tutto in discussione.

"Le organizzazioni sindacali del TCBO – scrovono in una nota Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Fials Cisal – ribadiscono il pieno diritto delle lavoratrici e dei lavoratori delle Fondazioni Lirico Sinfoniche, dopo venti anni di continuo impoverimento salariale, a vedersi finalmente riconosciuti gli aumenti salariali sia del Contratto Nazionale (attualmente in attesa della certificazione della Corte dei Conti nazionale), sia del premio di produttività aziendale da erogare nel 2024. Le azioni di protesta che erano state congelate in attesa del giudizio della Corte, riprendono il loro corso naturale". E dunque, sciopero. "Condividiamo l’auspicio manifestato dalla Corte– prosegue la nota – affinché con la Direzione della Fondazione “si realizzi in futuro una interlocuzione priva di asperità che auspicabilmente possa condurre all’attuazione di un percorso lineare, trasparente e pienamente conforme al dato normativo” attraverso una “sorta di ‘cammino guidato’, che ci faccia uscire da quello che a noi appare un vero labirinto kafkiano".

Se Antonella Amerini segretaria Fistel-Cisl regionale parla di "scaricabarile di responsabilità insopportabile" fra le parti, lasciando "un forte senso di rabbia, ma soprattutto di frustrazione", per Antonio Rossa (Slc Cgil) quello proclamato è uno sciopero "inevitabile". "Questa "non è più una normale vertenza, dopo 20 anni alcune soglie saliarali iniziano a essere vicine alla povertà economica. Questo resta però uno sciopero rivendicativo propositivo".