Scocca l’ora della prima campanella Niente mascherine, soliti problemi

Oggi 115.552 ragazzi bolognesi tornano in aula, lasciandosi alle spalle i due anni della pandemia . Cgil, Cisl e Uil segnalano le criticità: "Classi numerose, troppi precari e pochi docenti di sostegno"

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"In teoria si parte nella normalità, ma così purtroppo non sarà", osserva Claudio Guido Longo (Cisl Scuola). Di rincalzo, Serafino Veltri (Uil Scuola) stigmatizza: "Anno scolastico nuovo, problemi vecchi mai risolti. Anche questo primo giorno di scuola sarà duro e difficile". Chiude Susi Bagni (Flc Cgil): "La scuola merita più attenzione: non è un oggetto su cui fare cassa, ma la spina dorsale del nostro Paese".

Oggi si ritorna in classe senza mascherina, senza distanziamento e con il compagno di banco. Per i bimbi di quinta, debutta scienze motorie. La prima campanella suonerà per 115.552 ragazzi (di cui 4.138 con disabilità) che andranno ad accomodarsi nelle 5.304 classi e lì studieranno per i prossimi 205 giorni di lezione. Alla cattedra troveranno 12.709 docenti, mentre nelle segreterie, nei laboratori e nei corridoi 3.116 Ata, di cui 2.104 dade che vigileranno sulla loro incolumità e sanificheranno a spron battuto.

Sarà il prefetto Attilio Visconti, insieme al vice direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Bruno Di Palma, ad augurare ‘buon anno’ ai 2.800 studenti dell’Iis Aldini Valeriani. Mentre il sindaco Matteo Lepore sarà oggi all’elementare Morandi (istituto comprensivo 1) e domani all’Itcs Luxemburg, per l’inaugurazione dell’indirizzo sportivo.

Il cahier de doleance, denunciato da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, è un film stra-visto: supplentite al massimo; graduatorie di alcune classi di concorso vuote; ricorso alle Graduatorie di Istituto se non alle Mad (messa a disposizione) dove entra di tutto; organici insufficienti; classi pollaio, docenti di sostegno senza specializzazione messi accanto a ragazzini disabili; il contratto di lavoro scaduto da 4 anni ‘sostituto’ da interventi legislativi che intervengono su temi contrattuali e, dulcis in fundo, ‘Non tutti i docenti saranno in cattedra il primo giorno’. "Come sarà il prossimo anno scolastico? Io speriamo che me la cavo", sintetizza amara Bagni (Flc Cgil). Per Longo (Cisl Scuola), "l’anno scolastico parte con diverse criticità. Unica nota positiva le ingenti somme arrivate alle scuole dal piano 4 del Pnrr, ma lì dovranno esserci degli assistenti amministrativi che dovranno essere in grado di strutturare dei bandi europei".

Certo è, denuncia la Cisl Scuola, che "avremo in classe 1.600 docenti precari contro i 700 immessi in ruolo". Per non parlare delle "superiori con classi numerose e quest’anno addirittura anno spacchettate" oppure "dell’annoso problema dei docenti di sostegno non specializzati sempre in numero sostanzioso".

Dura l’accusa di Veltri (Uil Scuola), "le criticità e le fragilità del sistema scolastico non sono mai state affrontate e risolte da nessun governo e ora compaiono in tutti i manifesti dei partiti. Certo l’istruzione viene messa ai primi posti, ma, una volta al governo, viene dimenticata. Per avere un primo giorno di scuola "normale" i nodi vanno affrontati seriamente: classi meno affollate con un tetto massimo di 25 alunni, docenti stabilizzati con concorsi straordinari per soli titoli, specie per chi ha più di tre anni di servizio e stipendi più dignitosi, corsi di specializzazione per il sostegno a carico dell’amministrazione e non dei dipendenti".

f.g.s.

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