Bologna, 18 febbraio 2018 - "Una violenza gratuita e immotivata nei confronti di un carabiniere inerme a terra, colpito con puro odio, senza umanità, nel contesto di una logica da branco". Sono le parole contenute nell’ordinanza di custodia cautelare per i tre giovani responsabili del pestaggio di un militare di stanza al Battaglione di Bologna sabato scorso, a Piacenza, in occasione della manifestazione antifascista.
La procura piacentina ha chiuso il cerchio su tre delle principali figure, ma trapela che le indagini sono ancora serrate per individuare gli altri esecutori e coautori del pestaggio, pare almeno altri cinque manifestanti. L'altro pomeriggio si è costituito Lorenzo Canti, 23enne di Modena e frequentatore del collettivo Crash (VIDEO), che si è presentato con l’avvocato in questura a Bologna, città dove sarebbe domiciliato.
Nel carcere piacentino si trovavano già Giorgio Battagliola, attivista piemontese No Tav di 29 anni, e Moustafa Elshennawi, l’egiziano 23enne fermato a Pavia, dei Si Cobas. In particolare, l’egiziano sarebbe quello che ha colpito con il suo stesso scudo il brigadiere a terra, mentre Battagliola sarebbe quello che gli ha fatto lo sgambetto da dietro e Canti avrebbe invece rincarato la dose con calci e pugni.
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