Scoperto un ormone che potrebbe curare il cuore dopo l’infarto

La ricerca condotta dalla nostra università: le speranze per il futuro

Un gruppo internazionale di ricerca guidato da studiosi dell’Università di Bologna ha individuato un gene chiave che potrebbe permettere di riparare i danni subiti dal cuore dopo un infarto. Le malattie cardiache sono una delle principali cause di morte in tutto il mondo, in parte proprio perché il tessuto cardiaco, a differenza di altri tessuti del nostro corpo, non è in grado di rigenerarsi. Durante un infarto miocardico, infatti, le cellule del muscolo cardiaco muoiono e vengono sostituite da un tessuto cicatriziale che è incapace di contrarsi. Se il danno è esteso, questo porta a sviluppare un’insufficienza cardiaca: condizione per cui il cuore non riesce a pompare sangue in quantità sufficiente a soddisfare le esigenze dell’organismo, che può portare a diversi esiti debilitanti, fino alla morte cardiaca improvvisa. I ricercatori, guidati da Gabriele D’Uva, si sono concentrati sui glucocorticoidi: una classe di ormoni che svolge importanti ruoli nello sviluppo, metabolismo e mantenimento dell’omeostasi e nella gestione di situazioni di stress. Da qui è nata l’ipotesi che i glucocorticoidi possano essere responsabili della maturazione delle cellule muscolari cardiache, a discapito della loro capacità replicativa e rigenerativa. Dopo aver dimostrato sul modello animale, i ricercatori puntano ora a testare potenziali effetti sinergici con altri stimoli pro-rigenerativi, in modo da proporre strategie più efficaci per la rigenerazione del cuore: un risultato che potrebbe aiutare milioni di pazienti in tutto il mondo.

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