Scuola Bologna, 70 bambini stranieri senza banco. Caccia al posto entro settembre

Sono i nuovi arrivati in Italia. Caccia al posto entro settembre

I minori stranieri arrivano spesso per ricongiungimenti familiari

I minori stranieri arrivano spesso per ricongiungimenti familiari

Bologna, 11 settembre 2019 - A pochi giorni dalla prima campanella, lunedì 16, sono 70 i bambini ancora senza banco. In gergo tecnico si chiamano Nai e indicano i minori neoarrivati in Italia a seguito di ricongiungimenti familiari. Un flusso costate durante l’anno scolastico, ma che, d’estate, tocca il picco. Con tutti i problemi che ne conseguono. Dall’inserimento della giusta classe fino alla ricerca di un posto perché le aule sono sold out.

Dei 70 senza banco, 35 sono in quota alla scuola-polo dell’istituto comprensivo 12; 20 all’Ic 5 di via Di Vicenzo e 15 all’Ic 7 di via Scandellara. In particolare quelli che hanno bussato al comprensivo 12, 15 provengono dalla Moldavia, dall’Albania e dalla Romania, i rimanenti da Paesi extra Ue.

Quanto all’età si dividono per lo più tra elementari e medie; minima la parte destinata alle materne. Una tema, quello dei Nai, sul tavolo da anni sia appunto perché i loro atterraggi sono costanti sia per gli escamotage che le scuole inventano per poterli accogliere. Dal formare le classi con meno bimbi fino all’aumento delle capienze.

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A settembre, per le scuole-capofila si apre la stagione della caccia al banco. Salvo sentirsi rispondere il classico «Non c’è posto». «A tutti daremo un banco», promette decisa Filomena Massaro, preside del comprensivo 12 su cui si concentra il maggior afflusso di Nai. Notevoli i salti mortali compiuti dalla scuola. Sia perché la commissione di insegnanti che deve valutare le competenze dei ragazzi per un corretto inserimento, si deve riunire più volte nel corso dell’estate, sia per il sovraccarico di lavoro delle segreterie. «Il diritto allo studio va garantito». Il nodo infatti è sempre e solo quello: spazi, in quota al Comune che ha competenza sui muri di materne, elementari e medie, sempre più risicati.

«Le nostre classi – osserva Massaro – non sono più in grado di accogliere nuovi studenti. Avendo capienze che in media vanno dalle 23 alle 25, il 26esimo studente dove lo mettiamo?». Molto meglio va per l’organico perché ricorrendo a quello destinato al potenziamento si coprono i buchi. «Sono in contatto con il Provveditorato per gestire la situazione», ricorda Massaro. Via Castagnoli ha, infatti, il quadro preciso e aggiornato di dove ci siano sedie libere e dove no. Nel frattempo? Per tenerli comunque a scuola «in passato abbiamo utilizzato ore di alfabetizzazione di italiano autorizzate dal Comune cui ne abbiamo aggiunte assegnate dal Provveditorato, oppure abbiamo fatto ricorso agli insegnanti del potenziamento organizzando attività». Questo, di solito, fino al termine di settembre se non inizio di ottobre quando tutti hanno trovato il loro banco.

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