Scuola a Bologna, 40 bambini senza banco

Sono quasi tutti piccoli arrivati da poco in Italia con le famiglie. Ma ci sono anche alunni giunti da altre regioni

Domani primo giorno di scuola anche a Bologna

Domani primo giorno di scuola anche a Bologna

Bologna, 16 settembre 2018 – A 24 ore dalla prima campanella, 40 bambini neoarrivati in Italia (i cosiddetti ‘Nai’) non hanno un banco. E all’istituto comprensivo 12, la scuola-polo per il Savena dove hanno bussato dopo essere atterrati qui a seguito di ricongiungimenti familiari, la segreteria incassa no su no dalle altre scuole. «Non c’è posto», è il refrain. «A tutti troveremo un banco», promette la preside Filomena Massaro, il cui istituto comprensivo non ha uno strapuntino libero. Al pari degli istituti comprensivi 9 di via Longo e 21 di via Laura Bassi. E se la questione ‘Nai’ è sul tavolo da anni, con arrivi costanti ed escamotage inventati (dal formare le classi con meno bimbi per poterne inserire in corsa all’aumento delle capienze) per farli andare a scuola, ora la situazione si complica. Il sold out non guarda al passaporto.

«Quest’anno – dice Massaro – abbiamo assistito a una fortissima mobilità di minori italiani provenienti da altre città oppure dall’estero a seguito del rientro delle famiglie». E se i banchi mancano per gli uni, non ci sono neppure per gli altri. Spazi, in quota al Comune che ha competenza sui muri di materne, elementari e medie, sempre più risicati. Al San Donato, rivela una docente, «stanno consegnando duecento alloggi Erp: dove andranno a scuola quei bambini? Da anni, in città, non si costruiscono nuove scuole. E se una classe da 23 ha invece 25 alunni, il 26esimo dove lo mettiamo?».

Primo giorno di scuola

Quanto ai 40 senza banco, dalla verifica delle competenze da parte della commissione ad hoc del comprensivo, emerge che «molti vanno inseriti in terza elementare e in prima media», spiega Massaro, mentre gli altri si sparpagliano su tutte le classi.

«Sono in contatto con il Provveditorato per gestire la situazione», aggiunge. Via Castagnoli ha infatti il quadro aggiornato. Nel frattempo? «Un paio di anni fa – ricorda Massaro – abbiamo avuto la stessa criticità, anche se i numeri erano più contenuti (una quindicina, ndr)». Per tenerli comunque a scuola «abbiamo utilizzato alcune ore di alfabetizzazione di Italiano autorizzate dal Comune cui abbiamo aggiunto altre ore assegnate dal Provveditorato». Questo fino a ottobre, quando tutti hanno trovato il loro banco.

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