Scuola chiusa per lavori, l’ira delle famiglie

Il 6 e il 9 maggio attività interrotte alla media Jussi per la sostituzione della centrale termica. I genitori: "Perché proprio adesso?"

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Vacanza forzata per gli alunni e i genitori protestano È arrivata qualche giorno fa la comunicazione, da parte del Comune di San Lazzaro: in vista di alcuni lavori necessari per l’ambizioso progetto del polo Campus Kid, tra via Jussi e via Kennedy, è necessaria la chiusura di un plesso scolastico.

L’avviso recita: "Con ordinanza sindacale si dispone la chiusura della Scuola Secondaria di I grado Jussi di via Kennedy 57, con conseguente sospensione di tutte le attività scolastiche in presenza, per i giorni venerdì, 6 maggio, e lunedì, 9 maggio. Tra il 6 e il 9 maggio è infatti prevista la demolizione dell’esistente centrale termica a servizio degli edifici scolastici, che sarà sostituita con una di nuova realizzazione, ad alta efficienza e capacità, nell’ambito dei lavori di realizzazione del nuovo polo Jussi-Donini (Campus Kid). Il provvedimento di chiusura è adottato per evitare interferenze con le attività didattiche ed eliminare in via cautelativa qualsiasi possibilità che venga meno la sicurezza degli studenti e del personale scolastico durante i lavori". Questa nota dell’amministrazione, che è stata pubblicata ufficialmente sul sito del Comune solo il 27 aprile scorso, è stata inoltrata, in data 30 aprile, ovvero ieri, ai genitori da parte del dirigente scolastico del plesso, Giuseppe Santucci, che ha anche specificato: "Gli alunni del corso B, dislocate nel plesso Donini, non saranno interessate dal provvedimento".

L’improvviso fuori programma ha scatenato però l’ira dei genitori: "È ridicolo il poco e ridicolo preavviso che ci è stato dato, con totale noncuranza dell’organizzazione familiare in situazioni come questa – protestano alcune famiglie –. Una settimana di tempo per organizzare dove lasciare i figli per due giorni è davvero poco preavviso. Ci chiediamo, inoltre, per quale motivi il Comune ha voluto fissare i lavori, prorogabili dato che il riscaldamento in questo periodo non serve, nelle giornate del 6 e 9 maggio, portando via tempo in un periodo cruciale per la scuola". I genitori, poi, aggiungono: "Crediamo fermamente che questo intervento si sarebbe potuto fare a fine anno scolastico, un mese dopo, dal 6 giugno in poi. Vogliamo, poi, precisare che il plesso era già stato chiuso, come ovvio, per il periodo delle festività pasquali. Perché non hanno approfittato di quella pausa obbligata?". Da parte sua l’amministrazione aveva proposto di spostare le lezioni in un altro istituto in orario pomeridiano, dalle 14.30 alle 19, ma la soluzione era stata quasi unanimemente bocciata dai genitori e ritenuta ‘impraticabile’.

I genitori concludono: "Avrebbero potuto sfruttare i lavori per organizzare gite o visite da qualche parte". A rispondere per il Comune è direttamente il vicesindaco Benedetta Simon che ha delega alla Scuola: "Sappiamo che è un disagio e avevamo proposto una soluzione alternativa, anche perché si tratta di spostare quindici classi. Vorrei specificare che non si poteva aspettare la fine della scuola perché dopo il 6 ci saranno gli esami e il tutto sarebbe slittato quindi al 30 giugno e oltre. C’è un cronoprogramma che regola gli interventi e non farlo adesso significherebbe bloccare i lavori. Questo è la stessa ragione per cui non si poteva fare questo intervento a Pasqua".

Zoe Pederzini

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