Scuola e green pass: a Bologna un totem per entrare

L’istituto Aldrovandi Rubbiani sta sperimentando la strumentazione in vista del debutto ufficiale il 13 settembre

Lo strumento di lettura del certificato di vaccinazione all’Istituto Aldrovandi

Lo strumento di lettura del certificato di vaccinazione all’Istituto Aldrovandi

Bologn, 25 agosto 2021 - E’ alto poco più di un metro il totem elettronico leggi-Green pass (videoche l’istituto Aldrovandi Rubbiani sta sperimentando in questi giorni nella sede centrale di via Marconi, in vista di un eventuale debutto ufficiale il 13 settembre, prima campanella. Se andrà bene il totem verrà installato anche nelle altre due sedi di via Muratori e viale Vicini. Poco meno di 250 i professori, i collaboratori scolastici e il personale tecnico-amministrativo dell’Aldrovandi Rubbiani il cui Green pass, salvo eccezione per i fragili, dovrà essere verificato ogni giorno.

Questo perché, da norma, spetta ai presidi o a un loro delegato constatare se insegnanti o non docenti abbiano il passaporto verde, non importa se da vaccinazione o da tampone di 48 ore. Ad esempio, se un docente ne è sprovvisto e non provvede entro quattro giorni ad ottenerlo, viene sospeso dall’incarico e resta senza stipendio.

"Era impensabile che la mattina io o un mio collaboratore ci mettessimo all’ingresso a verificare i Green pass – osserva la preside Teresa Pintori –. E così non appena una nostra azienda fornitrice di computer (Emiliani di Ravenna, ndr) ci ha proposto il totem, ho detto proviamolo". Al netto delle implicazioni informatiche, il meccanismo è immediato e semplice. Su un supporto è montato un tablet a circuito chiuso, isolato quindi dall’esterno, nel quale è stato installato il software che il ministero dell’Istruzione ha rilasciato proprio per controllare chi ha o no il passaporto verde.

Il prof passa il Green pass (su smartphone o cartaceo non importa) davanti lettore sul retro del tablet, il software lo legge e, se tutto è a posto, compare una bella spunta verde brillante e la dicitura ‘Certificazione valida’. Fine. Dopodiché un impiegato della segreteria spunta il nome dell’interessato.

"Lo stiamo testando da una decina di giorni – spiega Pintori – tra gli impiegati della segreteria. Funziona bene. E’ valido. E, soprattutto, velocizza la procedura. Una sola avvertenza: il software del Ministero non fa differenza tra Green pass vaccinale e quello ottenuto con il tampone, né ti fa vedere la data di scadenza del documento. Per questo stiamo aspettando delucidazioni in merito dallo stesso Ministero".

Una questione di non poco conto che, appunto, deve essere risolta a Roma anche perché, una volta spuntato il nome dall’elenco, non si sa quale di quale dei due documenti la persona sia in possesso. Ma anche su questo la preside ha le idee chiare. "La scuola è una comunità dove c’è collaborazione sia fra i docenti sia fra il personale e la scuola stessa. Con la moral suasion, confido che siano i diretti interessati a dire se il Green pass è vaccinale o da tampone. Il senso di responsabilità, qui, è molto forte. Solo collaborando ce la potremo fare".

Una iniziativa che vuole essere un tentativo non solo di velocizzare la procedura per l’ingresso nelle scuole, ma un aiuto concreto per la sicurezza sia degli studenti che di tutto il personale scolastico.

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