C’è anche la firma del viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Galeazzo Bignami in calce alla petizione che stronca il progetto da 18 milioni di euro delle nuove medie Besta voluto dal Comune. Progetto che, oltre ai costi esorbitanti lievitati negli anni, cementifica il parco Don Bosco perché il nuovo edificio sorgerebbe nel lato nord occidentale del parco, mentre il vecchio sarebbe abbattuto e non ristrutturato come vorrebbero i cittadini. Il che fa risparmiare costi e verde. Ieri si sono ritrovati in oltre 300 nel parco per salvare quell’area verde che dà su viale Aldo Moro. Dal Wwf a Italia Nostra, da Fdi alla Lega con il consigliere Matteo Di Benedetto ("La Giunta ascolti i cittadini e si fermi. La sinistra è ambientalista a parole"). Insomma tutti chiedono uno stop: "Se il Comune vuole, può cambiare idea. Occorre volontà politica", sottolineano i cittadini che domani alle 15 saranno in Consiglio comunale e tutti i martedì alle 18 terranno un presidio davanti alle Besta. Dal canto suo, il Comune corre (il cantiere va chiuso nel 2026): il mutuo con la Bei è acceso e la determina dirigenziale che dà il via alla gara di appalto è già pubblicata. Colpisce che nella determina si parli della nuova media Besta e della nuova palestra omologata Coni (a una manciata di metri c’è anche quella omologata Coni del polo dinamico), ma compaiono due curiosi "cluster": Cpa e Quartiere con ambienti ad hoc e ingressi indipendenti. "La scuola nel parco c’è già e gli assessori ai Lavori pubblici e alla Scuola, Simone Borsari e Daniele Ara – punzecchia Manuela Zuntini di Fd’I – non hanno mai chiarito del tutto perché non si possa riqualificare l’edificio esistente. Chiediamo alla Giunta di fermare il progetto attuale prima di distruggere un edificio e un parco così amati".
f.g.s.