Bologna, 1 ottobre 2024 – Giorni neri per la Porrettana, dal 9 giugno trasformata in passante ferroviario Bologna- Pianoro in un crescendo di disagi per i pendolari. Nel caos ferroviario sono, ovviamente, rimaste invischiate anche le scuole. In molti casi gli istituti, da Casalecchio a Porretta Terme, sono stati costretti a cambiare gli orari delle lezioni in seguito allo spostamento in avanti di circa un quarto d’ora del passaggio dei treni. Ma a pesare, in questo inizio di anno, sono soprattutto i ritardi che affliggono quasi tutte le corse. Bastano una decina di minuti e i sistemi faticosamente messi a punto saltano.
"In questi i giorni iniziali il treno in partenza da Bologna alle ore 6.47 non è quasi mai arrivato in orario. Lunedì scorso il ritardo ha superato i 20 minuti – racconta Laura, docente del Montessori - Da Vinci –. In teoria, l’arrivo del treno è previsto per le 8.01 e l’ingresso a scuola alle 8.25. Il ritardo manda in tilt Il sistema di navette di collegamento stazione-scuola". Lo stillicidio della settimana scorsa ha causato l’arrivo ritardato dei docenti anche alle lezioni successive, lasciando scoperte intere classi per ore. "I professori arrivano in ritardo, gli studenti chiedono di uscire prima per paura di arrivare a casa troppo tardi, i disagi per la didattica sono insostenibili", spiegano fonti interne all’istituto. Dove si inizia a parlare anche di proteste collettive che sarebbero in arrivo da parte dei docenti che utilizzano la linea. I problemi riguardano anche l’uscita: al Montessori le lezioni terminano alle 13.30 e il primo treno per Bologna è alle 14.32, nonostante la scuola chieda da anni una corsa alle 14.
I problemi, ovviamente, non riguardano solo Porretta. "Dal primo giorno di scuola non sono mai arrivata puntuale e, in un caso, il mio treno, quello delle 7.47 da Porretta, è stato cancellato", racconta una studentessa di quarta del Fantini di Vergato. Nei giorni scorsi il dirigente scolastico Bruno Casillo ha inviato a famiglie e docenti una comunicazione in cui si legge: "I ritardi cronici incidono troppo pesantemente sulla prima ora di lezione. Non potendo posticipare l’orario di uscita si invitano gli studenti a considerare la possibilità di prendere il treno che arriva a Vergato alle ore 7.37 anziché quello che dovrebbe arrivare alle 8.05. Nella speranza che le istituzioni intervengano – conclude il preside – per la soluzione di questo problema che riguarda tutti i pendolari della montagna confidiamo nella vostra collaborazione".
"Alle scuole medie di Marzabotto ci sono state grandi difficoltà per mettere a punto un orario che potesse conciliare le esigenze di chi viene da sud e da nord – rivela, rassegnata, una docente –. Al momento abbiamo spostato l’ingresso dalle 7.45 alle 8. La scuola non è stata coinvolta preventivamente nella variazione degli orari". Di sicuro professori e studenti, come gli altri pendolari, stanno facendo i conti con una infrastruttura fragile su cui transitano troppi treni e che deve conciliare opposte esigenze di mobilità. Niente di simile, per affidabilità ed efficienza, alla metropolitana di superficie tanto decantata dalle istituzioni locali.