Scuole, nuovo tracciamento. Ira dei presidi contro l’Ausl

I dirigenti: "Nessuno ci ha avvisato della modifica sul portale per le segnalazioni". Poi la mediazione. Donini: "Pronti a vaccinare negli istituti". Under5: ipotesi autotest

Scuole e tracciamento

Scuole e tracciamento

di Federica Gieri Samoggia

Il pugno sul tavolo, i presidi l’hanno sbattuto, con il tono della voce, quando si sono visti comparire, sul portale messo a punto dall’Ausl, una modifica vincolante nell’invio delle segnalazioni di positività. Modifica mai concordata con loro dall’Ausl, bensì con il Comune, l’area Educazione. Il tutto senza informarli. "Premesso che noi non siamo l’autorità sanitaria e non è di nostra competenza il tracciamento, non spetta a noi compiere simili operazioni che, oltretutto, aggravano in modo ulteriore il nostro lavoro. E comunque, se la segnalazione delle positività deve essere tempestiva, con questa novità non lo è di certo", hanno ribadito i dirigenti durante il solito incontro tecnico con l’Ausl. Ove, peraltro, sono sobbalzati sulla sedia quando l’Ausl, raccontano, avrebbe ammesso che "i tracciamenti finalizzati alle quarantena, in ambito scolastico, sino ad ora sono stati 8mila, ma, nella realtà, avrebbero dovuto essere almeno 40mila".

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Il portale è al primo punto. Le scuole inseriscono, in apposita schermata, i dati del caso positivo che poi arrivano all’Ausl. Quindi in un secondo momento mandano l’elenco dei compagni di classe e dei docenti. Di colpo, si cambia: la lista, con l’indicazione assenti o presenti, deve essere spedita in modo contestuale altrimenti il modulo non parte. "Quindi se io avviso l’Ausl alle 23.30 di domenica sera, come accade ormai di norma, devo anche fare tutto il lavoro di verifica delle presenze. In questo modo la tempestività salta. Vorremmo far notare che come dirigenti scolastici dovremmo occuparci di didattica, pedagogia, scrutini e non di tracciamento". Inoltre, sottolineano i presidi, "alla maggioranza delle nostra segnalazioni l’Ausl ci risponde con un ‘Non presa in carico’". La variazione, raccontano i presidi, "è stata decisa in accordo con l’area Educazione del Comune che l’ha ritenuta molto utile. Peccato nessuno ci abbia consultato", puntualizzano i presidi che strappano una mediazione "l’elenco verrà inviato senza indicare assenti o presenti. Quando l’Ausl ci contatta allora le verificheremo". Altro nodo sul tavolo: le quarantene alla materna che implicano, a fronte anche di un solo caso, 10 giorni a casa. Peccato che se ne spunta un secondo nella stessa sezione, spesso e volentieri, presidi o Comune fanno ripatire daccapo il conteggio dei dieci giorni. Così i bambini stanno a casa settimane.

"L’Ausl – riferiscono i presidi – ci ha spiegato che, per la quarantena sanitaria, i dieci giorni si calcolano dall’ultimo giorno di contatto". Così se in quelli successivi, c’è un altro positivo, non si non riparte da zero. In questo modo la sospensione didattica in presenza potrebbe allinearsi, evitando prolungamenti. Infine, l’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, in commissione, ha lanciato un appello al mondo dell’istruzione: "Chiediamo di poter entrare negli istituti organizzandoci con le scuole e con i dipartimenti di sanità pubblica. Se ci lasciano fuori, staremo nei nostri hub". La Regione, intanto, sta valutando di estendere l’autotest anche ai bimbi con meno di 5 anni. Quanto al rientro in classe dopo Natale, questo è di fatto "solo sulla carta" perché "i protocolli non hanno funzionato" e i contagi "sono aumentati in maniera esponenziale". Per questo, "i decreti vanno rivisti il prima possibile. Non aspettare altre due settimane". Da ultimo Donini annuncia che la Regione inserirà "nelle scuole i sanificatori d’aria".

 

 

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