Scuole superiori a Bologna, ritornano le bocciature

Cresciute le situazioni di disagio, acuite probabilmente dalla pandemia L’allarme dei presidi: "In molti hanno proprio rinunciato a venire a lezione"

Studenti guardano i quadri con i voti di fine anno scolastico, alle superiori

Studenti guardano i quadri con i voti di fine anno scolastico, alle superiori

Bologna, 6 luglio 2022 - Il disagio tra i ragazzi delle superiori c’è e si tocca con mano guardando i tabelloni di fine anno. Al punto che il preside dell’Iis Aldini Valeriani, Salvatore Grillo riassume la situazione in un "ci dobbiamo stringere ancora di più attorno a questi ragazzi oppure non ne usciremo" cui fa eco un "la normalità non c’è" della collega del liceo artistico Arcangeli Maria Grazia Diana. I tabelloni, dalla prima alla quarta, raccontano di un ritorno, dopo due anni, delle bocciature e di studenti ‘persi’ nonostante gli istituti abbiano fatto davvero di tutto per tenerli in classe.

Dagli sportelli ai percorsi individuali fino ai progetti ad hoc. "Abbiamo cercato di accompagnare i nostri studenti con attività di ascolto, sul metodo e di ri-motivazione" allo studio, ricorda Diana. Alle Aldini Valeriani su 2.219 scrutinati i promossi sono 1.425, i bocciati 356 e i rimandati 438. "Registriamo un +2% di respinti – osserva il preside Grillo –. Il fatto è che molti studenti hanno proprio rinunciato a venire a scuola a causa della pandemia nonostante avessimo messo in campo ogni tipo di intervento. Studenti si sono proprio persi e sono ripartiti fra primo e quarto anno. Anzi più nel quarto che nel primo e non era mai accaduto". Al liceo Laura Bassi, su 1.426 studenti, i promossi sono il 75%, i respinti il 3% e i rimandati il 20%. "Colpisce il dato di coloro il cui anno scolastico non è valido (2,2% ndr) – rileva la preside Maria Grazia Cortesi –. Ciò dimostra il disagio profondo dei ragazzi, nonostante i ripetuti sforzi fatti per farli venire a scuola, anche con tentativi di didattica a distanza. Probabile che questo fenomeno sia stato acuito dalla pandemia. Ho notato molti casi di disturbi alimentari evidenti, soprattutto in ragazze, che faticano a venire a scuola anche se conseguono buoni risultati". Su 1.323 alunni, al liceo Righi sono 12 quelli fermati per "mancata frequenza" e 44 i bocciati, a fronte di un calo dei rimandati (da 331 a 302). Il che fa accendere un riflettore su coloro che "non hanno conseguito il quorum delle frequenze, nonostante i piani didattici personalizzati in deroga", sintetizza il preside Fabio Gambetti. Al liceo Fermi, aumentano di un soffio i rimandati (da 307 a 312), ma calano i bocciati (da 72 a 62) forse perché "abbiamo tenuto conto delle difficoltà avute dai ragazzi: c’è stata più comprensione rispetto al periodo pre-Covid", rivela il preside Fulvio Buonomo. Una tendenza comune al liceo Sabin: su 1.570 alunni, 56 non ammessi e 261 rimandati. "I numeri – chiosa la preside Rossella Fabbri – dimostrano la volontà dei Consigli di classe di tenere in considerazione il periodo travagliato trascorso e il desiderio di consentire un periodo estivo rilassante agli studenti per riprendere a settembre con più slancio".

Di «aumento delle situazioni in bilico soprattutto al primo anno" parla il vice preside dell’Itc Luxemburg, Andrea Lado, con 801 studenti scrutinati: 91 bocciati (di cui 36 in prima) e 209 sospesi. In prima "è arrivata un’infornata di ragazzi dalle medie fragili, senza troppa spinta. Si vedeva la scarsa abitudine all’attività scolastica o difficoltà sulla quantità di materiale da studiare. Abbiamo contenuto l’emorragia di dispersione coinvolgendo i servizi educativi territoriali, con corsi di recupero in itinere e progetti". Su 1.004 ragazzi, all’Iis Belluzzi Fioravanti i bocciati si assestano sul 19%, con un picco "drammatico" del 28% al primo anno. I quadri, osserva il preside Edoardo Soverini, "indicano una situazione non migliorata". Il 28% di bocciati in prima "conferma un drammatico deficit di efficacia del sistema di orientamento e dello sviluppo delle competenze orientative degli studenti". Quindi, "di incompatibilità con l’istruzione tecnica e professionale che molti ammettono salvo proseguire per inerzia o rassegnazione o indifferenza".

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