Seggiovia, l’altolà del Consiglio di Stato

Disposta un’udienza al Tar per verificare l’eventuale necessità della Valutazione di impatto ambientale: "Questione da approfondire"

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Punto a favore della rete degli ambientalisti che si batte contro il progetto di una nuova seggiovia sul Corno alle Scale, montagna dell’Appennino bolognese. Le associazioni aderenti al comitato ‘Un altro Appennino è possibile’ avevano impugnato il rigetto da parte del Tar Emilia-Romagna della loro domanda di sospensiva del provvedimento con cui la Regione "ha ritenuto non necessaria" la sottoposizione a Via (Valutazione di impatto ambientale) del progetto dell’impianto La Polla-Lago Scaffaiolo.

Il Consiglio di Stato ha accolto l’appello, disponendo la sollecita fissazione di un’udienza di merito del Tar e segnalando che alcuni dei motivi presentati dagli ambientalisti richiedono approfondimenti. In particolare, spiega il comitato, sono state accolte le obiezioni rispetto all’obbligatorietà della Via e sulla qualificazione dell’intervento quale "nuova costruzione" anziché modifica o estensione dell’impianto già esistente come sostenuto dalla Regione e dal Comune di Lizzano in Belvedere: sul punto il Consiglio di Stato ha richiamato un precedente su un adeguamento tecnologico che comportava, in realtà, "un allargamento dello stesso con invasione di una zona di tutela ambientale".

La Regione, nelle scorse settimane, ribadendo l’intenzione di andare avanti con la realizzazione dell’impianto, aveva confermato che la Via non sarebbe stata necessaria visto che "gli impatti ambientali sono in larga parte conosciuti".

Ora, la decisione del Consiglio di Stato potrebbe rimescolare le carte.

"L’ordinanza con la quale il Consiglio di Stato ha rimbalzato la palla al Tar sulla realizzazione dell’impianto di risalita al Corno alle Scale segna un importante stop alla realizzazione della seggiovia, per la quale, a questo punto, potrebbero essere a rischio i finanziamenti previsti per il nuovo impianto – spiegano i consiglieri regionali della Lega Michele Facci e Simone Pelloni –. Da qui la necessità che il governatore Stefano Bonaccini prenda pubblicamente, e finalmente, una posizione visto che ci sono pezzi della sua maggioranza, che stanno boicottando la realizzazione dell’impinato, sul quale la Regione ha investito risorse. Se è vero che il Tar potrebbe comunque rigettare il ricorso, è anche vero che la politica è chiamata a svolgere il proprio ruolo che è quello di dare risposte chiare e precise ai cittadini".

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