"Segnali incoraggianti sul fronte dei marroni"

Giuliano Monti: "Il parassita della vespa cinese sta lavorando e si sta andando verso un equilibrio"

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Il Torymus c’è e continua la sua battaglia contro la vespa cinese. Un dato che emerge chiaramente dall’esito delle analisi condotte sulle galle campione del territorio inviate in laboratorio dal Consorzio Castanicoltori di Castel del Rio.

Sotto la lente di ingrandimento degli esperti è finita, in termini percentuale, la presenza dell’insetto antagonista naturale del temuto parassita per decodificare le aspettative della prossima stagione castanicola.

Numeri incoraggianti per gli operatori della Vallata del Santerno, ormai da tempo esasperati dai danni della vespa cinese, perché si sta proseguendo nella giusta direzione il processo di equilibrio della convivenza tra le due realtà.

"Il Torymus è presente e dobbiamo lasciarlo lavorare in pace – commenta Giuliano Monti, presidente del Consorzio –. Mancano ancora un paio di anni al completamento di quel corso decennale indicato dal professor Alma come arco temporale in grado di materializzare riscontri positivi e continui".

La tabella indicante i gradi di parassitizzazione delle galle evidenzia come la percentuale di presenza del Torymus è cresciuta nelle zone dove lo scorso anno si è materializzata con decisione la vespa cinese. "L’importante ripresa della vespa cinese nel 2019 ha coinciso con una maggiore disponibilità di cibo per il Torymus che potrà moltiplicarsi nel tempo portandoci all’equilibrio soddisfacente – continua –. In passato, lo stesso insetto parassitoide ha sofferto il drastico calo della vespa". Paradossi da ecosistema risolvibili attraverso una visione attendista e lungimirante: "Il mio invito all’indirizzo dei castanicoltori è quello di agevolare l’opera dell’imenottero, nell’intento di mantenere questi numeri, evitando l’utilizzo di mezzi chimici o bruciature".

Discorso diverso per i nuovi focolai dove il Torymus, dati alla mano, ancora latita. Così torna d’attualità il tema dei possibili nuovi lanci dell’insetto nell’ambiente. "Chi vorrà li potrà effettuare nella prossima primavera – conclude Monti –. Inutile nascondere però, con grande sincerità e consapevolezza, che sarà come gettare dei secchi d’acqua in un lago".

Mattia Grandi

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