Sergio Venturi assessore radiato Bologna, nove medici nei guai

La procura chiede il rinvio a giudizio per la commissione disciplinare

Sergio Venturi

Sergio Venturi

Bologna, 3 ottobre 2019 - Nove medici davanti al giudice per abuso d’ufficio in concorso. Perché, nello spinoso caso della radiazione dall’Ordine dei camici bianchi dell’assessore regionale Sergio Venturi, l’«iniziativa disciplinare» era «dimostrativa della volontà intenzionale di discriminare e vessare il soggetto passivo, per ragioni diverse da quelle rese palesi in sede di contestazione disciplinare». Non c’è, fra loro, il presidente dell’Ordine Giancarlo Pizza, che non presenziò alla commissione che decise la radiazione.

Il tema è la decisione della commissione disciplinare dell’Ordine dei medici che il 30 novembre 2018 deliberò la radiazione dall’albo di Venturi per una delibera di viale Aldo Moro che consentiva la presenza a bordo delle ambulanze dei soli infermieri specializzati.

Il Procuratore capo Giuseppe Amato e il pm Flavio Lazzarini non hanno dubbi nella loro richiesta di rinvio a giudizio: i commissari agirono «violando i principi di imparzialità e buona amministrazione, imposti loro dai principi costituzionali e operando in palese carenza di potere (incompetenza) e in evidente eccesso di potere, trattandosi di censura non di un comportamento deontologicamente scorretto di un sanitario, bensì dell’adozione di un provvedimenti di natura squisitamente politica».

Così facendo, facendogli cioè subire la massima sanzione disciplinare, provocarono a Venturi «un ingiusto danno» per quanto fatto nell’esercizio della propria funzione pubblica di assessore alla Sanità. Venturi è infatti persona offesa, così come la Regione Emilia-Romagna: il 5 dicembre si terrà l’udienza davanti al giudice Francesca Zavaglia che deciderà se mandare a processo i nove medici. Nell’udienza preliminare Venturi, che è difeso da Vittorio Manes, deciderà se costituirsi parte civile o meno.

Sul caso tra l’altro la Regione Emilia-Romagna ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale, lamentando un’invasione dell’autonomia. E ad Ancona è in corso un procedimento innescato dall’esposto di Pizza e dei componenti dell’Ordine contro il procuratore Amato e il pm Lazzarini. L’Assessore Venturi si dice «ancora scosso da un provvedimento che, ribadisco, giudico vessatorio e abnorme, che mi ha colpito personalmente e professionalmente. Finora su questa vicenda sono rimasto in silenzio, anteponendo il rispetto delle istituzioni coinvolte, tutte, alla tutela della mia persona. Ho deciso subito di non presentare alcun esposto alla Procura e quello che accade oggi deriva dal lavoro e dall’iniziativa autonoma dei magistrati». Adesso «continuerò a seguire in silenzio, ma con la massima attenzione, gli sviluppi della vicenda», prosegue l’assessore Venturi.

Tornando alla richiesta di rinvio a giudizio, Amato e Lazzarini segnalano «l’evidente totale assenza di potere di censurare in sede deontologica una attività svolta nell’esercizio di pubbliche funzioni istituzionali» e «l’unicità dell’iniziativa, rispetto agli altri Consigli di disciplina della Regione, pur in presenza di situazioni analoghe». Una sanzione così grave era stata applicata solo una volta in Emilia-Romagna, ricost ruiscono i magistrati: «In occasione di un medico accusato di omicidio». red. cro.

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