
Toni Servillo è voce narrante del film. di Giacomo Gatti su Livio Garzanti
Un editore coltissimo, che ha scoperto autori straordinari, ma anche un uomo che ha fatto del bene in silenzio, lasciando un’impronta profonda nella società italiana. È questo il doppio volto di Livio Garzanti, protagonista del documentario Livio Garzanti. Il gran viziato. La morale nascosta di un editore formidabile di Giacomo Gatti. Il film intreccia i due mondi di Garzanti, quello editoriale e quello privato, facendo emergere un lato meno noto della sua figura, attraverso una narrazione intensa, affidata alla voce di Toni Servillo, e una ricca raccolta di testimonianze di chi l’ha conosciuto.
Prodotto da 3D Produzioni in collaborazione con la Fondazione Ravasi Garzanti, il film sarà proiettato domani alle 21.30 nel Chiostro del Complesso di Santa Cristina della Fondazza, al Biografilm Festival, alla presenza del regista e di Andrea Babbi, presidente della Fondazione Garzanti di Forlì. Il cast delle testimonianze è ricchissimo: Claudio Magris, Andrée Ruth Shammah, Ferdinando Camon, Ferruccio de Bortoli, Silvia Caianiello, Tullio Pericoli, Mario Cera, Luigi Ciotti, Teresa Cremisi, Raffaele Donnarumma, Giovanni De Luna contribuiscono a delineare un quadro completo del personaggio.
"Il film rivela un uomo che pochi conoscono, nonostante il suo nome sia legato a uno dei marchi editoriali più importanti d’Italia" racconta Babbi. "Un uomo di grandissima cultura, il primo a pubblicare autori come Pasolini e Gadda. Non solo: Garzanti ha sostenuto in silenzio realtà come Emergency, il Gruppo Abele di don Ciotti, ha fatto costruire un ospedale in Africa e promosso progetti per alleviare le sofferenze. La sua attenzione all’umano era totale, pur non essendo credente aveva un fortissimo senso etico, una “religiosità laica“".
L’ultima grande iniziativa voluta da Garzanti è stata la nascita della fondazione milanese dedicata alle malattie della terza età e all’Alzheimer, della quale Mario Cera è oggi presidente. Viene dunque spontaneo chiedersi perché nel titolo venga definito ‘il gran viziato’: "É in realtà l’anagramma del suo nome, Livio Garzanti, e l’idea – racconta Babbi – è di Roberto Benigni, uno dei tanti che gli volevano bene. Babbi guida oggi la Fondazione Garzanti di Forlì, fondata dal padre Aldo Garzanti in memoria dei nonni originari della città: "Il nome ’Livio’ deriva da Forum Livii, l’antico nome latino di Forlì. Oggi, portiamo avanti la volontà del fondatore con numerose iniziative sociali e culturali".
Tra queste, un fondo da 300mila euro in borse di studio per studenti, promosso insieme alla fondazione di Milano. Inoltre, la fondazione è proprietaria dell’ex Hotel Città di Forlì, storico palazzo progettato da Gio Ponti, che i Garzanti avevano immaginato come un centro di ospitalità per artisti, studiosi e scienziati. Chiuso dal 2015, nel 2019 Babbi ha cercato di salvare la fondazione che era in disarmo, e ora è in attivo. L’edificio sarà presto ristrutturato per diventare un collegio universitario.
Alice Pavarotti