
Seguendo il motto ’il vino fa buon sangue’, una passeggiata di salute assieme a dirigenti e direttivo tra le più importanti cantine
Con una passeggiata della salute, tra colline, vigne e cantine, Zola ha reso omaggio ai suoi donatori di sangue. Punto di partenza il municipio coi saluti del sindaco Dall’Omo e dell’assessora Occhiali e poi la partenza vicina al viale del parco giardino campagna di Palazzo Albergati che intitolato ai donatori dell’Avis, l’associazione che ha fatto coincidere il suo 60esimo anniversario con la giornata mondiale del donatore di sangue. "La nostra forza è il radicamento in una comunità che in questo ambito è sempre stata generosa. Possiamo contare su 648 donatori e questo ci colloca fra le prime realtà provinciali. Di sangue c’è sempre bisogno e oggi rischiamo di perdere l’autosufficienza e quindi è importante rilanciare la cultura della donazione, verso tutte le generazioni, in particolare verso i giovani", spiegano il presidente Athos Cattani e la vice presidente Rachele Uliani. E proprio ricordando che Zola è città del vino e che, come dice il motto ’il vino fa buon sangue’, donatori, dirigenti e tutto il direttivo con Claudio, Ezio, Luna, Patrizia, Renzo, Silvano e Silvia hanno svolto un itinerario che ha toccato le più importanti cantine: dalle Terre Rosse al Monticino, poi Manaresi, Gaggioli e Lodi Corazza. In ogni azienda agricola un ristoro con degustazione nei calici personalizzati per l’occasione e il taglio della torta firmata da Andrea Tedeschi a concludere la giornata svolta.
Gabriele Mignardi