"Sette mesi per una visita pneumologica"

Segnalazione di un utente al nostro giornale. L’Ausl: "Ridotta disponibilità per le riaperture e incremento della domanda legato al virus"

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di Donatella Barbetta

Tempi d’attesa biblici per una visita pneumologica. Marco Bianchi, 56 anni, è andato in farmacia per fare la prenotazione e con sorpresa ha avuto l’appuntamento il 4 novembre al Bellaria. Ci ha segnalato la sua storia con una lettera via email.

"Non mi era mai capitato di dover aspettare sette mesi – spiega –. Soffro di asma, ho un’esenzione per patologia e questa visita mi serve per il rinnovo perché con la fine dello stato di emergenza non è più prorogata. Così essendo in scadenza l’esenzione a fine aprile, il medico di famiglia mi ha prescritto la visita specialistica per il rinnovo. E adesso fino a novembre quando avrò bisogno di farmaci o analisi per la mia patologia dovrò pagare il ticket per intero".

Nel monitoraggio settimanale on line delle prestazioni specialistiche ambulatoriali di primo accesso dell’Ausl, controllato ieri, lo spazio relativo alla visita pneumologica ad aprile è colorato di rosso, sia nella settimana dal 4 al 10 sia in quella successiva dall’11 al 17, con l’indice di performance al 55%, mentre si osserva un miglioramento nel periodo che va dal 18 al 24 aprile, dove raggiunge l’84% e il colore diventa giallo, come per altre sei prestazioni, tra cui l’ecocolordoppler, la Tac dell’addome e la visita dermatologica. "In Emilia-Romagna nel 2019, su oltre 2 milioni di prenotazioni – si legge nel sito della Regione – il 98% di prime visite ed esami diagnostico-strumentali, è stato garantito entro i tempi previsti dalla normativa: 30 e 60 giorni a seconda della tipologia".

Tuttavia, nel sito del monitoraggio sono in rosso, dal 18 al 24, tre visite: endocrinologica (49%), per la chirurgia vascolare (15%) e gastroenterologica (46%).

Ma l’Ausl, tornando alla visita pneumologica dalla lunga attesa, sottolinea che "l’esenzione del cittadino, prorogata causa Covid al 24 aprile, avrebbe dovuto essere rinnovata entro questa data. La prescrizione erogata l’8 aprile con priorità entro 30 giorni sarebbe comunque stata fissata presumibilmente oltre il 24. Peraltro nella ricetta non era stato esplicitato il motivo del rinnovo dell’esenzione per il quale il cittadino asserisce di dover eseguire la visita". L’Azienda di via Castiglione osserva che "se nella prescrizione fosse stato reso evidente che la visita è stata prescritta per il rinnovo dell’esenzione, il sistema di allerta, visibile ai punti di prenotazione, avrebbe orientato alla presa in carico della prestazione per la prenotazione sul sistema pubblico. La prescrizione aveva infatti tutte le caratteristiche per essere presa in carico, qualora non ci fosse stata disponibilità nel rispetto dei tempi".

E poi l’ammissione: "La ridotta disponibilità nel pubblico dei posti oggi fruibili – replica l’Azienda – è legata alle riaperture in corso. Si precisa, inoltre, che l’importante incremento della domanda in ambito pneumologico, legata alla sintomatologia Covid relata, ha comunque messo a dura prova il sistema di risposta che non ha ridotto l’offerta, ma che non è neppure riuscito a incrementarla rispetto alla domanda. La programmazione di una visita per il rinnovo dell’esenzione, in particolare in questo periodo, avrebbe dunque dovuto essere richiesta con un maggior anticipo. L’Azienda Usl ha comunque provato più volte a mettersi in contatto con il cittadino" per prendere in carico il rinnovo dell’esenzione.

"Sì, sono stato chiamato dall’Ausl poco fa – conferma Bianchi – e adesso spero che la questione si possa risolvere prima del previsto. Ho segnalato il problema perché immagino di non essere il solo ad aver avuto delle difficoltà per il rinnovo di un’esenzione".

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