Casalecchio di Reno (Bologna), 11 settembre 2024 – Per alcuni è una sfida, vista anche la situazione poco rosea in cui versano i commercianti del centro di Casalecchio stretti nella morsa del cantierone, ma non per Barbara Colombarini. Con la passione per il ricamo e il cucito fin da bambina, ha riaperto da qualche giorno la storica ’Merceria di Sergio’, ora ’Cotì Cotì merceria’, in via Pascoli, inaugurata sabato scorso. Per lei, è un sogno che si avvera.
Il negozio, testimone di un mondo fatto di botteghe che va via via scomparendo, riesce a sopravvivere grazie a persone come Colombarini, che ne è stata colpita sin dal primo istante: "È stato amore a prima vista. Non sono di Casalecchio, sono nata a Bologna e abito a Piumazzo, ma quando mi hanno raccontato la storia della bottega e l’importanza che ha per i casalecchiesi, mi sono detta che non era accettabile che una meraviglia del genere potesse chiudere".
La storia della bottega risale a prima della guerra ed entra nel vivo nel 1954, quando Sergio Barbieri e sua moglie Loredana ne diventano i gestori. La gestione familiare è proseguita con la figlia, Paola Barbieri, e il marito Gian Paolo Vannacci fino alla fine del 2023, quando, dopo la morte improvvisa di Paola in primavera, Gian Paolo ha deciso di cessare l’attività. Ricevute le chiavi del negozio e passato il testimone, da luglio la nuova titolare lavora incessantemente per la riapertura. Strutturalmente è rimasto tutto uguale, a parte qualche mensola aggiunta, qualche mano di pittura e alcuni riassortimenti, ma soprattutto "non è stato buttato via nulla, qui non esistono ’scarti’". Sugli scaffali, nelle scatoline e nei cassetti, ci sono tra i 18mila e i 20mila articoli differenti: bottoni, fibbie, foderami, filati di cotone e lana, calze, accessori per bigiotteria, gomitoli, ferri e nastri, e l’inventario potrebbe continuare. Non è solo l’assortimento a rendere il negozio unico, ma anche alcune "specialità" oggi quasi introvabili altrove, come l’assortimento di ritorto fiorentino, un ricamo antico.
Fin dai primi giorni in cui ha tirato su le serrande, la comunità ha accolto la riapertura con entusiasmo: "Ho avuto un’accoglienza commovente da parte di cittadini e commercianti di Casalecchio. In questi primi giorni di apertura c’è la fila fino a fuori e la gente viene da tutta Bologna, non me l’aspettavo – spiega commossa la merciaia –. Spero di portare la continuità, anche se sento una grande responsabilità sulle spalle. Con la mia storia, di una dipendente, neanche a farlo apposta, della grande distribuzione per 25 anni che, a cinquant’anni, ha lasciato un posto fisso, voglio anche lanciare un messaggio di speranza: non è vero che bisogna aspettare la pensione perché si avveri la propria passione".