Bologna, in città e provincia duemila sfogline abusive

La denuncia di Paola Lazzari, titolare del Forno Pallotti. “I prezzi sono inferiori, ma attenti ai rischi per la salute”

Una dipendente del Forno Pallotti, la cui titolare Paola Lazzari ha lanciato l’allarme sulle ‘sfogline’ abusive

Una dipendente del Forno Pallotti, la cui titolare Paola Lazzari ha lanciato l’allarme sulle ‘sfogline’ abusive

Bologna, 7 settembre 2018 – «Il fenomeno dell’abusivismo nel settore alimentare è notissimo. Conosco persone che producono in casa i tortellini per poi rivenderli a prezzi molto più bassi di chi, invece, lo fa in maniera professionale. Parliamo di circa duemila sfogline abusive, in città e provincia». Paola Lazzari, presidente dell’Associazione Sfogline di Bologna e Provincia e titolare di Ristò Pallotti, lancia l’allarme su un fenomeno, quello dell’abusivismo, sempre più diffuso. «Parliamo sicuramente di concorrenza sleale, perché chi fa la sfoglina in casa non solo non ha i costi che dobbiamo sostenere noi professionisti – spiega Lazzari –, per questo i tortellini possono essere venduti anche a 25 euro al chilo, molto meno rispetto al prezzo di mercato».

L’abusivismo, però, riguarda anche altre professioni, come la pasticceria e soprattutto il settore benessere, che comprende i saloni di estetica e di parrucchieri. «È capitato che qualche cliente ci portasse un volantino trovato in giro dove veniva pubblicizzata la produzione di torte in casa – racconta Marco Pallotti, pasticcere –. Tutto ciò va soprattutto a discapito del consumatore, perché si mette a rischio la sua salute, visto che non si sa con che prodotti vengono realizzati questi dolci. Una soluzione sarebbe poter segnalare gli abusivi per poi farli controllare dall’Ausl». Cambiando settore, anche nel mondo dell’estetica il fenomeno dell’abusivismo è molto sentito e rappresenta una vera e propria piaga. «Il problema c’è, esiste da una vita. È inutile nascondersi – dice Lisa Ferrali, che gestisce il salone estetico Hair & Beauty 14, in via San Mamolo 14/F –. La differenza tra chi fa questo lavoro in maniera professionale e chi lo fa abusivamente sono i materiali. Noi utilizziamo solo materiali di aziende professionali, che non li vendono a chi non ha la partita Iva. Gli abusivi, invece, utilizzano di tutto ed è pericoloso per la salute dei clienti». «Fa rabbia sapere che mentre noi dobbiamo rispettare tutte le regole igienico sanitarie e pagare le tasse e avere i dipendenti in regola, c’è chi fa questo lavoro senza rispettare nulla – conclude Wilma Tarozzi, del salone Rocco Parrucchieri –. Una soluzione, effettuare maggiori controlli».

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