Sfollati in città, ecco i fondi E su Bonaccini è lite in Aula

Il Pd invita all’unità, ma la destra non partecipa al voto: "Alimentate divisioni"

In arrivo anche in città i contributi Cas per i cittadini che "hanno dovuto abbandonare le proprie case per gli eventi che hanno colpito Bologna da inizio maggio e che hanno trovato un alloggio alternativo", dopo il decreto firmato l’altro ieri da Stefano Bonaccini, in qualità di commissario delegato per l’emergenza. Per presentare domanda, dettaglia Palazzo D’Accursio, è necessario "avere la residenza anagrafica e la dimora abituale nell’abitazione sgomberata alla data di inizio degli eventi calamitosi (primo maggio)". La domanda va presentata entro il 30 giugno "su un apposito modulo, nel Comune dove si trova la casa sgomberata, e può essere consegnata a mano o spedita tramite raccomandata all’indirizzo: Polizia locale Bologna, Ufficio economia e acquisti, via Enzo Ferrari 42, 40138 Bologna, indicando nell’oggetto ‘Contributo di autonoma sistemazione (Cas)". Per le consegne a mano, invece, occorre prendere appuntamento telefonando allo 051-2195010.

L’arrivo dei contributi, firmati da Bonaccini, però, non sana la polemica sul suo nome come possibile commissario della ricostruzione, mentre il centrodestra esulta per il risultato dei ballottaggi. E le divisioni in consiglio comunale sull’ordine del giorno del Pd per ’spingere’ il governatore dell’Emilia-Romagna spacca l’Aula. Nonostante le richieste di unità da parte del Pd sull’odg sull’alluvione presentato dal capogruppo dem Michele Campaniello che spazia dai ristori agli aiuti alla nomina di Bonaccini, il centrodestra (Fd’I, Lega e Forza Italia) non partecipa al voto. Una scelta di compattezza rispetto a quanto accaduto in Regione, dove Lega e Forza Italia votarono contro. "Se volete rompere questo clima di unità allora assumetevene le responsabilità. Non intendiamo scendere in questo campo. Per questo non parteciperemo alla votazione", ha fatto sapere il capogruppo Fdi Stefano Cavedagna. E aggiunge: "Di fronte ad una situazione critica – dice l’esponente di Fratelli d’Italia – bisogna unirsi e non dividersi. Questo invece ci pare una strumentalizzazione".

Sulla stessa linea Nicola Stanzani di Forza Italia: "Se volete l’unità – chiede rivolto ai banchi della maggioranza – perché continuate a presentarci documenti non condivisi? Questa è propaganda politica fine a se stessa. Non è il nome del commissario il problema, ma che sia in grado di svolgere il compito per il quale è chiamato". Replica alle opposizioni il dem Maurizio Geigher: "Se anche i governatori del centrodestra rilevano che Bonaccini dovrebbe essere commissario alla ricostruzione" e il governo non lo fa "vuol dire che c’è un problema...". Affonda Campaniello: "Il centrodestra ha mostrato tutta la sua debolezza. E per non lasciare traccia di come hanno votato hanno deciso di non partecipare al voto".

Bonaccini avverte affinché "la scelta del commissario non sia un calcolo elettorale", mentre dice la sua anche il collettivo di scrittori Wu Ming: "Il governatore commissario per la ricostruzione? Semmai Bonaccini, dopo un simile disastro, si sarebbe dovuto dimettere all’istante".

ros. carb.

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